Giovedì 23 maggio, giornata nazionale per la promozione della lettura. Giornata dedicata al libro, al vizio di leggere, all’odore della carta quando si sfogliano le pagine ed al dito indice che scorre veloce sulle righe di un e-book.  Questa giornata è dedicata ai lettori, quegli strani individui che nel nostro bel paese sono sempre più rari, specie in via d’estinzione.

Parlare di dati sarebbe disarmante, secondo l’Istat gli italiani non leggono nemmeno un libro all’anno. Di questo passo di quante giornate dedicate alla lettura ci sarà bisogno per ricordare che leggere è importante?  Nessuno  accompagnerà Elisabeth nelle sue lunghe passeggiate nel bosco dietro casa quando, in preda al suo “orgoglio” non accetterà i “pregiudizi “di Mr. Darcy.  Il Grande Gatsby rimarrà un bel film per cui Di Caprio avrebbe potuto vincere l’oscar, senza pensare che in principio esso era un libro. E che dire del povero signor Palomar, alter ego di Calvino, nella sua vita ne ha viste tante e non riesce ad essere accettato dalla società descritta nel libro, figuriamoci da un pubblico di non-lettori. Questi ed altri personaggi finiranno nel dimenticatoio così come la penna ed il genio di coloro che li hanno c creati. 

Il futuro è questo, incastrare la fantasia in un cassetto, lo stesso dei nostri sogni di bambino, per dare spazio alla frenesia della giornata. Sarebbe bello, invece, tornare a casa e poter stringere tra le mani il nostro più caro amico, quello che ci distrae dalla nostra nevrosi, quello che non ci giudica per le nostre scelte, quello che, anche se abbandonato sul comodino per mesi, ci aspetta lì nel punto dove lo abbiamo lasciato per ricominciare a sognare insieme. Una volta finito, caro (non)lettore, sarai assalito da un senso di vuoto, ma il tuo amico sarà ancora lì pronto ad essere riletto. Solo allora capirai che un libro è più di un amico, un libro è per sempre.

“Se mi vuoi bene, regalami un libro” questo è lo slogan scelto per la giornata. Se ti vuoi bene, caro (non) lettore regalati un libro, rispettalo e prenditene cura. Un libro è cultura, la cultura è civiltà e la civiltà è vita.

“Li interrogo e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso e mi ricordano che i giorni corrono veloci e che la vita fugge via. Chiedono solo un unico premio: avere un libero accesso in casa mia, vivere con me quando tanto pochi sono i veri amici”. (Francesco Petrarca)