Vertenza depurazione, gli operai salernitani verso lo sciopero. La denuncia del sindacalista Angelo Rispoli della Fiadel: “Accordi non mantenuti e lavoratori minacciati dai manager del Consorzio provinciale”
Sciopero. Resta la tensione tra i lavoratori protagonisti della vertenza depurazione a Salerno dopo la riunione di giovedì scorso tra i rappresentati sindacali e i vertici del Consorzio provinciale per la Gestione dei Servizi, culminato con l’abbandono del tavolo di confronto dei sindacalisti per la chiusura di qualsiasi dialogo da parte dell’azienda.
Alle parti sociali non va giù il premio di risultato come stabilito negli incontri in occasione della procedura di attivazione del contratto di solidarietà.
“Il mancato rispetto di quanto affermato nell’incontro del 29 novembre scorso, presso la sede dell’Asi di Salerno e riguardo alle prospettive produttive e al piano industriale, porta a manifestare grandi perplessità delle maestranze sull’operato del Consiglio d’Amministrazione e della Direzione dell’azienda”, ha detto Angelo Rispoli, sindacalista della Fiadel provinciale.
Le preoccupazioni dei lavoratori riguardano in particolare le prospettive sul futuro occupazionale, il piano industriale con l’indicazione delle iniziative volte al superamento della crisi, il contratto di solidarietà e di riduzione del salario attraverso il mancato riconoscimento di indennità e premi e l’organizzazione del lavoro e clima lavorativo conflittuale.
“Su quest’ultimo punto, da tempo, si concentrano le accuse dei dipendenti. I vertici del Consorzio, attraverso minacce e provocazioni, fa svolgere lavori improvvisati, basati su decisioni discutibili che impongono di eseguire compiti ripetitivi e diversificati anche nella stessa giornata, utilizzando i lavoratori senza che siano individuate le necessità degli interventi.
A tutt’oggi, il mansionario è stato stravolto senza che siano stati specificati nuovi compiti e mansioni”, ha continuato Rispoli. “Per questo motivo gli operai hanno proclamato lo stato di agitazione con il rispetto degli orari lavorativi (8.30-13.00 e 14.00-17.30), nessuna accettazione di eventuali banche ore accumulate e pagamento degli straordinari in caso di prosecuzione delle attività oltre l’orario lavorativo.
Nel contempo, l’assemblea, riunitasi ieri presso la sede di Battipaglia, ha dato mandato alle organizzazioni sindacali di attivare le procedure previste dalla legge per dar luogo allo sciopero dei servizi con il blocco di tutte le attività”.