Nella Summer School di oggi, il seminario per studenti di Salerno Letteratura, a sorpresa si è parlato delle leggende della musica in un’appassionante lezione sul Rock
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School of Rock questa mattina presso la Sala Pasolini di Salerno, dove si tengono alcune delle lezioni destinate agli studenti di scuole superiori. La Summer School si è trasformata in un’appassionante lezione sulla storia del Rock, tenuta dal direttore artistico Francesco Durante.
Il professore ha dato prova di grande conoscenza di quello che si è rivelato essere non solo un avvento musicale, ma persino di costume e di storia. Il Rock ha avuto come antenato il Rock ‘n’ roll negli anni ’50, ed ha conferito visibilità, forma e sostanza alla categoria dei giovani. Fino ad allora non era loro riconosciuto alcun diritto, dovevano semplicemente obbedire agli adulti della famiglia e conformarsi il più possibile alle aspettative che essa aveva nei loro riguardi.
Il Rock ha dato origine ad una vera e propria rivoluzione dell’autodeterminazione, che prevedeva una lotta a qualsiasi forma di autoritarismo, l’affermazione del pacifismo (ovvero il rifiuto di combattere in Vietnam), ed un pensiero militante nella vita in generale, con la speranza di poter cambiare il mondo.
La data convenzionale per la nascita del mondo giovanile viene attribuita al maggio 1968 a Parigi: la rivolta degli studenti.
Da Elvis Presley, pioniere di una nuova immagine provocatoria e sensuale del frontman, si affermano una serie di icone che vengono esaltate dall’arrivo dei mass media. Questi concorrono a creare un prototipo dello star system odierno.
Alla domanda “Quanto influisce questo sistema sulla vita privata e sulla personalità degli artisti? “, il professore risponde: “Può diventare una prigione dentro la quale il personaggio non può mai cambiare, deve avere sempre le medesime caratteristiche. Ciò è una risorsa anche nello scenario Pop, come per Madonna, che è una trasformista e addirittura non viene riconosciuta”.
Il Rock diventa duro e puro con l’arrivo dei Rolling Stones, che sporcano un po’ l’immagine dei cantanti e si differenziano dai bravi ragazzi inglesi che sono i Beatles. Hanno testi più significativi ed immagine più accattivante. Grandi successi come la loro (I Can’t Get no) Satisfaction,vogliono essere una critica al consumismo, oppure la cover dei Van Halen di You really got me, conferisce sfumature sessualmente esplicite di un testo d’amore.
Ma la canzone che ha sancito la nascita del Rock è stata My generation degli Who, una rivoluzione giovanile che viene sintetizzata nel verso “spero di morire prima di invecchiare, ovvero prima di doversi appiattire.
Infine c’è Bob Dylan con la hit The times they are changing, che riesce ad interpretare lo spirito del tempo, ovvero l’eterno conflitto generazionale tra genitori e figli.
Uno spaccato di storia che, per una volta, non ha annoiato i ragazzi ma ha parlato un linguaggio che loro stessi conoscono meglio di chiunque altro. [ads2]