Oltre 36 milioni di persone sono vittime della schiavitù nel mondo, più della metà sono concentrate in India, Cina, Pakistan, Uzbekistan e Russia: è quanto emerge da uno studio della Fondazione “Walk Free”
[ads2] “Uomini, donne, bambini – la schiavitù non fa differenze di sesso o di età ed è presente in 167 paesi“, recita il Rapporto.
Dall’inchiesta emerge che la schiavitù non è qualcosa che tocca solo il nostro passato.
Tratta di essere umani, sfruttamento sessuale, lavori forzati, matrimoni forzati. Si contano 35,8 milioni di persone in schiavitù; un dato planetario in aumento del 20% rispetto al 2013.
Alla Russia seguono Nigeria, Repubblica democratica del Congo, Indonesia, Bangladesh e Thailandia. Se si analizza la percentuale delle persone ridotte in schiavitù, la Mauritania registra invece la più forte proporzione (4%) rispetto al totale della popolazione.
Spiega l’Organismo australiano che i dati non sono frutto di un’esplosione del fenomeno, ma per una migliore metodologia di studio, di reclutamento e di specializzazione dei gruppi a capo di questi crimini nei confronti dell’umanità.
Intanto in Italia c’è da registrare il sì dell’Aula della Camera alla istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema di accoglienza e di identificazione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti nei centri di accoglienza (Cda), nei centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) e nei centri di identificazione ed espulsione (Cie). I voti a favore sono stati 348; 59 i contrari.