L’associazione Scafati in MoVimento si attiva sulla mancata riscossione dei canoni cimiteriali, un buco da 9 milioni di euro
La questione sulla mancata riscossione dei canoni cimiteriali della città di Scafati torna a far discutere. Questa volta sono gli attivisti dell’associazione Scafati in MoVimento a dire la loro.
“In eredità le amministrazioni precedenti hanno lasciato ai cittadini scafatesi un buco da circa 33 milioni di euro. Un deficit di bilancio causato anche da inspiegabili mancate riscossioni, una su tutte quella relativa al cimitero. Si tratta della più grande riscossione non eseguita pur avendo un elenco di persone pronte a pagare, che da ben 6 anni hanno dato la loro disponibilità a versare quanto dovuto. Un incasso previsto di circa 8,6 milioni di euro, cifra evidenziata nel bilancio di previsione redatto dalla Commissione Straordinaria. Solo per quest’anno, infatti, la triade commissariale ha preventivato un incasso di circa 860 mila euro. La cifra non è altro che il calcolo derivante dalla riscossione delle circa 50 istanze di rinnovo per concessioni in merito a tombe, cappelle ed edicole votive”.
Poi continuano, citando in particolar modo l’amministrazione Aliberti: “Perché l’amministrazione Aliberti non si è mai attivata e non ha operato per riscuotere tali somme? Questo per non contare tutti i concessionari mai censiti o che nel lontano 2012, quando è stato pubblicato l’avviso per il rinnovo delle concessioni, non hanno saputo o voluto sapere di questa scadenza. Una gestione delle casse comunali che rasenta lo scandalo e che solo grazie al lavoro della triade commissariale è venuto fuori. I cittadini devono sapere che c’era un’amministrazione che non ha voluto riscuotere. Il perché ce lo dovrebbero spiegare loro. C’era forse qualcuno che non doveva pagare? I voti valgono più delle entrate? Sicuri che non sia così, vorremmo sapere per quale misterioso motivo questo tesoro non è mai stato riscosso“.