A Scafati l’antimafia, analizzando vari documenti, sta cercando di fare chiarezza sulla questione che riguarda le proprietà comunali.
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Le indagini condotte dall’ antimafia a Scafati non sono ancora terminate. L’ antimafia sta continuando il suo lavoro e ad analizzare vari atti e documenti.
Come riporta il quotidiano “Punto agro news” la settimana scorsa gli uomini dell’ antimafia guidati dal capitano Fausto Iannaccone hanno indagato sugli occupanti delle strutture comunali, sui loro titoli autorizzativi, su possibili legami tra gli affidatari ed ambienti criminali, sull’esistenza di occupazioni abusive e quali atti l’amministrazione ha prodotto per decretare la legalità nei casi previsti, anche per quanto riguarda il recupero delle somme non versate dagli affidatari.
Gli inquirenti stanno analizzando i numerosi documenti a loro disposizione e hanno individuato una difformità tra il numero degli immobili e il numero di occupanti. Essi hanno scoperto che mancavano tre immobili di cui ancora non si sa con precisione se fossero non occupati oppure non fossero mai stati censiti.
Gli immobili comunali occupati, ma che non sono presenti nelle liste analizzate dall’antimafia, sono situati probabilmente in via Federico Cozzolino. L’ edificio in questione sarebbe l’ex sede di una scuola comunale e che successivamente sarebbe stato occupato da decenni.
Dopo la richiesta di chiarimento effettuata dalla DDA sarebbe emerso che le tre proprietà comunali sarebbero occupate al momento da un ex dipendente comunale, la figlia ed un’altra persona. La Direzione Distrettuale Antimafia vuole vederci chiaro e sta analizzando il perché tali proprietà abusive in passato non siano state disimpegnate.
L’ inchiesta che sta portando avanti il PM Vincenzo Montemurro sugli alloggi popolari ha lo scopo di smascherare i rapporti tra politica e la camorra nella città di Scafati.
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