Violate le prescrizioni impostagli ai domiciliari dalla Magistratura: Pasquale Aliberti, ex primo cittadino di Scafati, finisce nel carcere de L’Aquila. Avrebbe avuto comunicazioni con l’esterno non consentite
L’ex sindaco di Scafati Pasquale Aliberti finisce nel carcere de L’Aquila. La decisione è stata accolta dal Tribunale di Nocera Inferiore, a seguito della richiesta della Procura antimafia di Salerno di aggravamento della misura cautelare.
Aliberti, accusato di scambio elettorale politico-mafioso, si trovava agli arresti domiciliari nella casa di Roccaraso senza braccialetto elettronico. Qui avrebbe violato la prescrizione impostagli dalla Magistratura, le cui disposizioni implicavano la comunicazione con i soli genitori, unici autorizzati dunque ad avere rapporti con lui durante i domiciliari.
Nel corso dell’inchiesta “Satyricon” è emerso però che l’ex primo cittadino avrebbe avuto ulteriori comunicazioni con l’esterno non consentite, tra cui quelle con il fratello e imprenditore Nello Aliberti e la moglie, la consigliera regionale Monica Paolino, entrambi imputati nel medesimo processo “Sarastra“.
Gli inquirenti sono al lavoro per cercare di risalire alle relazioni vietate al politico di centro destra e agli altri destinatari dei messaggi.
La decisione del presidente del Tribunale di Nocera, Catello Donnarumma, si è resa necessaria anche al seguito di una visita del fratello Nello Aliberti a Roccaraso poco dopo il malore accorso all’ex sindaco per cui è stato disposto il ricovero e di una lettera consegnatagli per l’ex presidente dell’Acse.
Aliberti, dunque, ritornerà in aula nuovamente da detenuto. La prima udienza del processo che vede il coinvolgimento anche di altre sei persone, si terrà il prossimo 4 luglio nel Tribunale di Nocera Inferiore.