Interrotta l’installazione delle lampade votive al cimitero di Scafati. Si cerca di fare luce sul caso mentre inizia la polemica tra i cittadini
Il 27 ottobre scorso è stata comunicata a tutti i cittadini di Scafati l’interruzione del servizio delle luci votive al cimitero. Proprio in prossimità del giorno dedicato alla commemorazione dei defunti viene interrotto un servizio importante per la comunità. Dall’avviso emanato dal Comune emerge che c’è bisogno di chiarire la regolarità, tecnico e amministrativa, del servizio delle lampade votive con la ditta affidataria. Si assicura, però, il servizio delle lampade votive perpetue.
Il caso
In questi giorni si sono occupati del caso principalmente il nuovo comandante dei caschi bianchi Giovanni Forgione e l’avvocato del Comune Marciano. Dalle analisi sarebbe emersa una delibera del consiglio comunale datata 2000 che non avrebbe accettato l’allora proposta di prorogare la scadenza del contratto alla ditta affidataria dal 2014 al 2021. Questo fu fatto per ammortizzare i costi dei nuovi interventi sull’allora nuova ala nord del camposanto di via Della Gloria. L’allora consiglio comunale optò, invece, per un risarcimento, mai versato, e non per la proroga alla scadenza dell’appalto.
La ditta affidataria nei giorni scorsi avrebbe dichiarato che è in possesso di una missiva regolarmente protocollata in cui si evincerebbe che alla data della scadenza del contratto, nel 2014 dunque, richiedeva quanto le spettava e nelle more avrebbe continuato il servizio ai fini di recuperare quanto dovuto. Di questa missiva, però, non vi sarebbe traccia negli archivi degli uffici preposti.
Le conclusioni dei cittadini
In una situazione dove regnano le ipotesi e non c’è nulla di certo, ai cittadini importa solo la realtà dei fatti: per l’ennesima volta è stato interrotto un servizio ritenuto importante dalla comunità. Resta solo da capire di chi è la responsabilità. Perché nel 2014 nessuno si è accorto della scadenza del contratto? Perché nessuno se n’è occupato? Se il Comune ha avuto un ritorno economico in questi anni, perché chi sapeva ha taciuto? Troppe sono le domande e troppo poche le risposte.