Scafati in posa, la mostra fotografica realizzata dall’Associazione Socio-culturale SorGENTE, si è svolta per la seconda edizione negli spazi suggestivi della Villa Comunale di Scafati (SA)
La scorsa domenica, 29 giugno, si è svolta per l’intera giornata la seconda edizione dell’esposizione fotografica intitolata Scafati in posa organizzata dall’Associazione Socio-Culturale SorGENTE.
In mattinata la mostra è stata inaugurata con il taglio del nastro dall’Assessore alla Cultura Antonio Fogliame, in concomitanza con il Summer Sound, spettacolo musicale di giovani musicisti scafatesi. Quest’anno infatti Scafati in posa è stata inserita nella rassegna estiva del Comune di Scafati per la riqualificazione della Villa Comunale.
La mostra quindi si è svolta nella suggestiva cornice del Parco Wenner, con un allestimento che mirava alla piena comunione tra natura e fotografie.
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Gli scatti esposti sono stati firmati da fotografi professionisti, appassionati e cittadini i quali hanno fornito le proprie foto di famiglia, storiche o recenti, per narrare attraverso le immagini la loro città.
Con un numero maggiore di foto rispetto all’anno precedente, stavolta l’impegno dei membri SorGENTE è stato rivolto verso il foto-confronto tra ieri e oggi e il coinvolgimento attivo della popolazione scafatese che è stata invitata ad inviare le proprie fotografie per contribuire a scrivere insieme il racconto della città.
La manifestazione ha raggiunto l’obiettivo proposto fin dalla prima edizione di riuscire a sensibilizzare i cittadini verso la bellezza e il valore storico della propria città, e per il successo riscosso l’associazione mira quindi a rendere permanente l’iniziativa.
Natascia Esposito, presidente dell’Associazione SorGENTE, ha perciò dichiarato: “Credo che contemporaneamente ad un progetto di mostra permanente che ricordi una Scafati bella, occorra un progetto di risanamento di Scafati: vanno messi in sicurezza gli edifici pericolanti, ripulite e mantenute pulite le strade, ristrutturare dove necessario, etc. Sì, è bello sognare guardando delle foto d’epoca, però credo che la nostra nostalgia derivi anche dalla consapevolezza che Scafati rischia di morire, perché prima Scafati era una madre che dava ai propri figli ciò di cui avevano bisogno, tra cui soprattutto il lavoro, e grazie a questo li teneva stretti a sé. La cosa che più mi rende triste è sentire i ragazzi dire che appena saranno abbastanza grandi andranno via da qui. Se si sta bene in un posto non si lascerebbe mai! Alla mostra un signore mi ha detto “Tutto era più bello prima, ora sta decadendo tutto!“, e io gli ho risposto “Stanno decadendo i cuori delle persone! Può sembrare buonismo, ma per me questa è la vera ragione, che sfocia in mancanza di tutti i valori, quei valori e quella genuinità che nei vecchi ritratti e foto salta agli occhi“.
