“Passa il tempo, passano le amministrazioni, ma gli sprechi continuano”. La denuncia dell’associazione Scafati in MoVimento

Continuano gli sprechi di denaro pubblico a Scafati. 61.000 euro è la spesa che il comune è costretto a elargire per la soccombenza nei procedimenti che l’hanno visto chiamato in causa. Gli attivisti di Scafati in MoVimento hanno dichiarato: “Si tratta di un altro costo che pagherà la collettività a fronte di sempre più carenti servizi e del costante aumento delle tasse. Certo, è vero, che queste sentenze sono da imputarsi alla passata gestione. Ma, a quanto pare, i commissari straordinari non stanno facendo il necessario per abbattere i costi”.

Ma il problema non finisce qui. Infatti, è noto che con la determina dirigenziale 145 del 1 ottobre, il comune ha sborsato per l’ennesima volta 10.500 euro, per l’affitto del Centro per l’impiego sito in località San Pietro. In un anno, infatti, si paga un canone di 42.000 euro. “Se la commissione avesse attuato sin dall’inizio la nostra proposta di spostare il centro per l’impiego all’interno dell’ex manifattura dei tabacchi, dove risiede ormai da tempo gran parte degli uffici comunali, avrebbe portato un risparmio per le casse comunali di quasi 60.000 euro. Se, poi, a questa spesa aggiungiamo tutti gli immobili per i quali il comune paga affitti d’oro il risparmio sarebbe stato ancora più cospicuo”.

La richiesta dell’associazione

Grazie alla legge Fraccaro del M5S, oggi è possibile permettere agli enti locali la rinegoziazione del contratto di locazione. Questo creerebbe anche notevoli vantaggi e abbattimento dei costi. “Invitiamo nuovamente i commissari ad operare una severa analisi delle locazioni in corso. Ciò al fine di sfruttare al meglio il suddetto provvedimento sugli affitti d’oro per ottenere un radicale taglio della spesa”. Questa la richiesta di Scafati in MoVimento.

Inoltre, gli attivisti, continuando a visionare l’albo pretorio, hanno trovato un impegno di spesa di circa 1.300 euro per l’installazione di due pietre commemorative presso il centro anziani di San Pietro. “Purtroppo, in un periodo così buio per la città, dove si preferisce aumentare le mense scolastiche e mettere in vendita i beni storici della città, forse si può valutare meglio questa spesa”.