Ecco quanto l’associazione Scafati in MoVimento ha scoperto, segnalato e risolto in merito al piano di zona di Scafati e altri territori limitrofi
Revocato l’atto per il conferimento di un incarico professionale, di un profilo esperto amministrativo in area giuridica e di uno amministrativo, fatto dal Piano di Zona di Scafati e dalla responsabile Maddalena Di Somma. Inoltre, è stata revocata anche l’aggiudicazione del servizio di somministrazione di lavoro a tempo determinato alla società denominata Generazione Vincente spa.
Dopo le segnalazioni di Scafati in MoVimento, arrivano grane per il Piano di Zona di Scafati, Angri, S. Egidio del Monte Albino e Corbara. In particolare, per le ultime attività svolte dalla coordinatrice Maddalena Di Somma. “Proprio come avevamo segnalato, c’è qualcosa che non va nella gestione del piano di zona da parte dei dirigenti che sono già stati coinvolti nell’ambito dell’inchiesta Sarastra. Un’indagine che, ricordiamo, ha portato allo scioglimento del comune di Scafati e nella quale il Piano di Zona ha un ruolo fondamentale nell’ipotesi di voto di scambio“.
La revoca
“Nello specifico, abbiamo appreso con grande soddisfazione la revoca di due provvedimenti emessi in maniera molto dubbia e discutibile da parte della coordinatrice. Infatti, era stato dato un affidamento alla società Generazione Vincente di Napoli per un periodo di 4 mesi. L’altra selezione attenzionata dagli attivisti e dagli occhi attenti della Commissione è stata quella di due persone, una delle quali molto vicina e affine al sindaco di Angri e un altro noto professionista”.
Inoltre, nei giorni scorsi già la triade commissariale aveva preso dei provvedimenti per la gestione del piano di zona. Inoltre, aveva chiesto anche l’affiancamento della coordinatrice Maddalena Di Somma a un responsabile del comune di Angri. A breve, la stessa dirigente potrebbe rimettere il suo posto in concomitanza con la trasformazione del piano di zona in una società consortile. In questo caso, partecipano anche i comuni di Angri, Sant’Egidio e Corbara.
“Ancora una volta grazie alle segnalazioni di Scafati in Movimento è stata data la possibilità ai cittadini di capire qual era stato il sistema con cui veniva gestita la cosa pubblica. Ringraziamo la commissione prefettizia del comune di Scafati per avere ristabilito la legalità e la correttezza di una procedura che aveva fatto già molto discutere. Ora basta, lo diciamo noi: al piano di zona è finita la pacchia”. Così concludono gli attivisti.