Ospedale di Scafati, striscione di protesta all’esterno del Pronto soccorso da parte degli attivisti di Scafati Arancione
Il gruppo Scafati Arancione torna a far sentire la sua voce per chiedere la riapertura dell’ospedale “Mauro Scarlato”. “Massimo rispetto per Roccadaspide e i circa 36mila abitanti dell’intero comprensorio della Valle del Calore per la riapertura del proprio ospedale. La salute è un diritto di tutti, anche degli scafatesi e dei 300mila abitanti del comprensorio che va dall’Agro nocerino all’hinterland vesuviano e dal 2011 si sono visti chiusi la speranza di essere curati. Su questo pretendiamo risposte dalla Regione, che altrove si mostra concreta ma qui ha condannato a morte le persone. Il presidente Vincenzo De Luca intervenga e faccia chiarezza”.
L’appello sotto forma di striscione sarà affisso oggi, alle 16.30, dai militanti del movimento sui muri esterni del nosocomio. “A distanza di due anni dall’ultima volta riprendiamo così la battaglia – ha detto Francesco Carotenuto, portavoce del gruppo. “Nel corso di questi anni abbiamo organizzato tante battaglie e promosso svariate iniziative per il nostro ospedale. Abbiamo anche simulato il percorso in auto da Scafati all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore per provare quanto erano sbagliati i famosi dieci minuti di percorrenza da Scafati all’ospedale più vicino indicati nel piano attuativo aziendale dell’ex commissario dell’Asl, Maurizio Bortoletti. Per noi e per tutta la città, la chiusura del nostro ospedale è una ferita che non si è mai rimarginata. Ora dopo l’apertura di Roccadaspide non possiamo restare fermi a guardare. Non possiamo pensare che Scafati sia meno importante della Valle del Calore. Non è questione di campanile. Ma non possiamo non contare sul nostro Pronto soccorso”.