Il gruppo Scafati Arancione scrive al prefetto Giorgio Manari, capo della Commissione straordinaria del Comune di Scafati, chiedendo un confronto pubblico sul bilancio
Gli attivisti di Scafati Arancione scrivono al prefetto Giorgio Manari, capo della Commissione straordinaria del Comune di Scafati, per una breve ma significativa riflessione sul bilancio. Di seguito il testo della lettera aperta.
“Gentile prefetto Manari, a nome del gruppo “Scafati Arancione”, nella mia qualità di portavoce, le scrivo per richiederle l’immediata convocazione di una pubblica assemblea sul tema “Dissesto o non dissesto del Comune di Scafati?”.
È mio preciso dovere riferirle che in città, a seguito dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche, e delle dichiarazioni pubbliche dei vari interlocutori politici si paventa da più parti, che la situazione economica e finanziaria sia in default.
I nostri quesiti esigono una risposta chiara e certa, viste le fortissime responsabilità che sono da addebitare a dieci anni di Governo Aliberti e all’opposizione, composta da soggetti trasformisti che hanno mantenuto a galla con la loro complicità un sistema che si è poi rivelato marcio e distruttivo. Dia avvio alla cosiddetta “diligenza del buon padre di famiglia” qualora l’Ente comunale non possa più garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili o non possa far fronte a debiti liquidi ed esigibili da creditori o, per i debiti fuori bilancio, non gli sia più possibile reperire le necessarie fonti di finanziamento.
È noto, infatti, che nell’ipotesi di dissesto finanziario, tra l’altro, lei in qualità di Commissario sarebbe infatti costretto a deliberare per le imposte e tasse locali dell’Ente le aliquote e le tariffe di base nella misura massima consentita. Anche l’aliquota per l’imposta comunale sugli immobili da applicare dovrebbe essere necessariamente maggiorata, mentre per il periodo di cinque anni, decorrente dall’anno 2018, nell’ipotesi di bilancio riequilibrato, il nostro Comune dovrebbe applicare misure tariffarie che assicurino la copertura integrale dei costi di gestione dei servizi e, per quanto riguarda i servizi produttivi e i canoni patrimoniali, dovrebbe altresì necessariamente applicare le tariffe nella misura massima consentita dalle disposizioni vigenti.
È ora che i cittadini di Scafati inizino a guardare in faccia la dura realtà che gli aspetta, ma credo che ci siano ancora le prospettive per poter recuperare soldi per evitare questo bilancio di lacrime e sangue. Partendo dalle concessioni cimiteriali e dall’evasione dei tributi come la Tari e i canoni degli alloggi popolari. A farne le spese non possono essere sempre i cittadini scafatesi che, oltre ad essere privati di molti tra i servizi pubblici fondamentali, si trovano anche impossibilitati a poter vivere la propria città, dove anche i parcheggi ormai costano a peso d’oro.”