I due uomini sono accusati di aver contribuito, con le loro condotte, alle attività di tratta dei migranti
Nelle prime ore di domenica 5 novembre 2017 sono sbarcati al porto di Salerno dalla nave spagnola “Esps Cantabria” oltre 400 migranti; dalla medesima unità navale sono stati sbarcati altresì 26 cadaveri di sesso femminile.
I migranti ed i cadaveri recuperati sono stati soccorsi in 4 eventi S.A.R. effettuati a largo delle coste libiche. La Procura della Repubblica ha immediatamente assunto la direzione delle indagini ed ha effettuato personalmente attività di indagine insieme con la Squadra Mobile della Questura di Salerno e con il Nucleo di polizia Giudiziaria della Capitaneria di Porto di Salerno finalizzate ad individuare eventuali scafisti o facilitatori tra i migranti sbarcati ed a ricostruire i fatti.
Le indagini, che sono proseguite ininterrottamente durante tutta la giornata di domenica 5 e nelle prime ore della notte di lunedì 6 novembre, hanno consentito di acquisire fronti di prova integranti, a giudizio di questa Autorità giudiziaria, gravi indizi di colpevolezza a carico di due uomini sbarcati dalla nave nei confronti dei quali è stato emesso decreto di fermo ex art. 384 c.p.p. In particolare i due uomini sono accusati di aver contribuito, con le loro condotte, alle attività di tratta delle persone — delitto previsto e punito dagli artt. 110 codice penale e 12 commi 3 lett. a) e b), 3 bia e 3 ter dei decreto legislativo 286/98 – e di aver organizzato e trasportato almeno 150 persone circa a bordo di un gommone poi intercettato, in acque internazionali, dalla suddetta nave spagnola che ha provveduto al salvataggio dei migranti in occasione del 1° evento S.A.R..
All’identificazione dei due scafisti, AL BOUZID Mohamed Ali, di origine egiziana e di HARAR Al Mabrouc Wisam, di nazionalità libica, si è giunti grazie alle dichiarazioni di più migranti che viaggiavano a bordo dello stesso gommone pilotato li fermati.
Nell’ambito delle attività di indagine sono state poi raccolte dichiarazioni di migranti che hanno permesso di accertare che almeno dieci migranti che viaggiavano sul un gommone soccorso con il 1° evento SAR sono caduti in acqua, a causa delle avverse condizioni del mare, e sono ancora dispersi.