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Primavera, Savini e Siviglia commentano la partita Salernitana – Ternana

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Primavera, Savini e Siviglia commentano la partita Salernitana – Ternana

I due tecnici Marco Savini e Sebastiano Siviglia commentano la partita Salernitana – Ternana, tenutasi il 22 ottobre 2016 e terminata con la vittoria granata

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Il calendario della Salernitana è iniziato con lo scontro con avversari blasonati, tra cui anche l’Inter, per cui la prima vittoria arriva solo in questa sesta giornata. Il risultato di tre a uno contro una buona Ternana che ha sprecato anche un penalty ben neutralizzato dal portiere granata Scolavino.

Il commento di Savini

Queste le impressioni del Tecnico della Salernitana Marco Savini.

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Savini dopo Salernitana 3 – Ternana 1.

P.D.: “ Una bella vittoria in una gara equilibrata ma poi aggiudicata nel finale dalla Salernitana con due belle marcature. Buon fraseggio della Salernitana. Non crede che adesso bisognerebbe velocizzare di più la manovra?”

Savini: “Sicuramente! Il problema è però che ci sono tantissimi ragazzi giovani che stanno cercando di intraprendere questa strada e non è semplice. Nel calcio attuale la velocità è una componente importante. Si lavora e a volte si riesce e a volte no! Per quanto riguarda la gara di oggi, abbiamo avuto un ottimo approccio. Abbiamo fatto molte cose positive, riuscivamo a mantenere le distanze ed abbiamo fatto goal.

Dopo il vantaggio ci siamo abbassati un tantino ed abbiamo concesso qualcosa agli avversari che di fatto hanno subito pareggiato. Nella ripresa poi siamo stati più convincenti andando in rete per altre due volte. Sui calci da fermo, invece abbiamo un po’ subito, commettendo anche qualche errore che penso possa anche starci. Su questo dobbiamo continuare a lavorare cercando di mantenere sempre alta l’attenzione perché è proprio questa, che al di là di tutti gli aspetti, ti fa fare la differenza. Quindi di nuovo sottolineo che abbiamo ancora tanto da lavorare sotto questo profilo.”

Le parole di Siviglia

Sulla panchina degli ospiti, un grande della serie “A” , Sebastiano Siviglia, con dei trascorsi da calciatore anche nella Nocerina. I suoi ragazzi hanno disputato un discreto primo tempo, ma sono calati nella ripresa quando il proprio tecnico per espulsione ha dovuto abbandonare il campo e li ha seguiti dalla tribuna.

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Siviglia Sebastiano tecnico della Ternana primavera 2016/17.

P.D.: “ Mister, il calo nella ripresa dovuto alla sua assenza sulla panchina?”

Siviglia: “I ragazzi devono sapere che quando vanno in campo, in nessun modo devono farsi condizionare da quello che succede all’esterno. Io non capisco bene questo atteggiamento, ma soprattutto non capisco la mia espulsione! Io non ho fatto altro che certificare quello che aveva visto il direttore di gara. Nel corso dell’azione stava già portando il fischietto alla bocca per concedere un calcio di rigore, poi ha deciso di lasciare il vantaggio in un’azione molto decisiva e questo secondo me non andava fatto, visto che ci trovavamo in una zona decisiva del campo. Quindi penso che bisognava concedere la massima punizione e questo è stato il mio rammarico.”

P.D.: “ Al di là del risultato, che poco conta. Come ha visto i suoi ragazzi?”

Siviglia: “I ragazzi hanno fatto una buona gara, specialmente nel primo tempo.  Nel secondo tempo sono calati come atteggiamento e di conseguenza si sono molto abbassati ed in alcuni momenti hanno rinunciato a giocare. Questo non mi è piaciuto, perché sanno che io predico di giocare sempre palla a terra e di impostare per dimostrare la propria identità tecnica. Purtroppo ci siamo abbassati e siamo stati un tantino remissivi. La Salernitana ne ha approfittato e sul finire abbiamo subito due reti che altrimenti potevamo evitare.

Sicuramente il secondo tempo è da rivedere, mentre nel primo abbiamo avuto una certa supremazia e meritavamo qual cosina in più. Nella ripresa abbiamo avuto un calo che non imputo al dispendio di energie spese nel primo tempo. Di energie ce ne sono, il problema sta nell’atteggiamento che è cambiato nella ripresa. Quando senti che l’avversario è in difficoltà ci devi andare forte. Ci devi credere. Mentre noi abbiamo aspettato troppo e questo nostro aspettare non ha fatto altro che avvantaggiare il nostro avversario”.

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Pasquale D’Aniello, giornalista, nato a Sant’Antonio Abate in provincia di Napoli. Da sempre appassionato di calcio con alcune esperienze dilettantistiche sul campo e sulla panchina. Autore nel 2012 del Libro: "Scugnizzeria agli Albori di un Successo"​ e premiato a Gallipoli nel 2015 (Torneo Internazionale che assegna il Trofeo Caroli Hotels), quale miglior giornalista del calcio giovanile. L'approccio con il calcio giovanile dilettantistico e professionistico da qualche decennio, ha fatto maturare in me nuove convinzioni ed intravedere nuovi orizzonti. "​ Il calcio è educazione, è economia, è uno dei modi di essere società"​. Tutto questo mi ha portato ad essere un "Cronista del calcio giovanile Campano"​, con il fine ultimo di far comprendere che questo Sport deve essere una sana sfida per misurare l'estro calcistico e nulla ha, che possa riguardare il fanatismo e qualsiasi altra devianza che provoca rancore anche a pochi metri di distanza tra i vari campi di calcio. La fortuna poi, di incontrare tantissimi professionisti legati a questo mondo, ha fatto il resto...