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Sassano: truffa un’anziana per un valore di circa 50mila euro

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Sassano: truffa un’anziana per un valore di circa 50mila euro

Sassano – Il malfattore, in veste di avvocato, ha contattato l’anziana riferendole che suo nipote rischiava il carcere a seguito di un incedente stradale, e che solo una cauzione sostanziosa avrebbe potuto salvarlo dalle sorti legali. Indagini dei carabinieri in corso

Indossa la maschera di un sedicente legale e convince un’anziana signora a sborsare circa 50mila euro per evitare il carcere a suo nipote. E’ la banale trama messa in atto da una banda di truffatori che ieri pomeriggio nel paese valdianese di Sassano è riuscita ad ingannare una 80enne preoccupata per le condizioni di suo nipote; la notizia trasmessa stamane da Ondanews.

Stando alle testimonianze raccolte dagli inquirenti, la signora residente a Sassano ha ricevuto la chiamata durante la giornata di ieri, precisamente nel pomeriggio, ed una voce dall’accento napoletano le avrebbe riferito, falsamente, che suo nipote era stato coinvolto in un incidente stradale e che avrebbe dovuto pagare una cauzione di circa 50mila euro per potergli evitare il carcere. La signora non ha esitato un istante, principalmente preoccupata per le sorti del caro nipote ed ha quindi deciso di incontrare il presunto legale.

Giunto a casa della vittima, il malfattore avrebbe sapientemente istigato la preoccupazione dell’anziana signora per suo nipote, parlando di carcere ed infiniti cavilli legali che avrebbero rovinato la vita al giovane; a quel punto l’anziana signora, senza esitare, ha consegnato l’intero importo richiesto dal truffatore nelle sue mani. La stima fatta successivamente dai familiari dell’anziana signora, indica che la cifra consegnata al truffatore ammonterebbe a circa 50mila euro.

Solo successivamente, quando l’anziana 80enne ha chiamato i suoi familiari che l’hanno rassicurata sulle condizioni del nipote, si è resa conto dell’inganno. Figli e parenti della donna si sono immediatamente rivolti alla Compagnia dei Carabinieri di Sala Consilina che, su delega della procura, ha dato il via alle indagini.