La dichiarazione di Antonio Santoro, candidato nel collegio plurinominale della Provincia di Salerno, in merito allo sviluppo di Cilento e aree interne
Lo sviluppo del Mezzogiorno e delle aree interne rappresentano una priorità per l’intero sistema Paese.
+Europa con Emma Bonino condivide l’urgenza di un rilancio della strategia nazionale per le aree interne, per valorizzarne la vocazione ambientale e produttiva e per arginare il fenomeno dello spopolamento.
Antonio Santoro, 31 anni, originario del Cilento, candidato nel collegio plurinominale della Provincia di Salerno, insieme a Giuseppe Scognamiglio, si sofferma proprio sul tema dello sviluppo dell’area cilentana.
LA DICHIARAZIONE
“Intendiamo portare al centro dell’agenda politica il tema delle aree interne – afferma Santoro – In particolare, per quanto riguarda il Cilento bisognerà lavorare per la definizione di un piano strategico unitario del territorio, la cui complessità, unita alla sovrapposizione degli enti locali, ha reso inevitabilmente difficile la programmazione territoriale”.
Per invertire la dinamica demografica e creare un modello di sviluppo duraturo e sostenibile bisogna partire dai servizi di base, potenziare i collegamenti e investire nella formazione. In secondo luogo, la valorizzazione dell’enorme patrimonio storico, culturale e alimentare rappresenta il volano di sviluppo, da implementare attingendo ai fondi europei attraverso partnership pubblico-privato.
“La ricerca scientifica e il turismo nel settore agroalimentare sono i due settori chiave – continua Santoro – La ricerca per il recupero della vera Dieta Mediterranea e per la reintroduzione dei grani e delle antiche colture di pregio del Cilento. In parallelo, il turismo enogastronomico è un mercato in forte espansione, soprattutto a livello internazionale. È indispensabile favorire le piccole e medie imprese del territorio e potenziarne il tessuto”.
+Europa significa guardare oltre il recinto dei confini nazionali, apprendere le buone pratiche di gestione politico-istituzionale e realizzare modelli di sviluppo locale che uniscano tradizione e innovazione.