Alla base dell’addio di Sannino un difficile rapporto con l’ambiente ed in particolare con la tifoseria. Adesso impazza il toto-allenatore: Gregucci e Bollini i nomi caldi

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E’ terminata dopo pochi mesi l’avventura di Giuseppe Sannino sulla panchina della Salernitana. Una decisione maturata nella notte e forse inaspettata fino alla giornata di ieri.

Alla base dell’addio il rapporto ormai compromesso tra il tecnico di Ottaviano e l’ambiente granata. A far precipitare definitivamente la situazione è stata probabilmente la frase pronunciata dal mister al termine della gara contro la Pro Vercelli: “A Salerno non avete mai visto calcio….“. 

Davvero troppo per una piazza che per passione e senso di appartenenza ha più volte dimostrato di non essere davvero seconda a nessuno. Senza dimenticare che a scrivere la storia della Salernitana sono stati calciatori come Agostino Di Bartolomei, Rino Gattuso, Marco Di Vaio ed allenatori del calibro di Gipo Viani, Tom Rosati, Zdenek Zeman e Delio Rossi.

Alle sfuriate e al nervosismo di Sannino vanno naturalmente aggiunti i risultati, certamente al di sotto delle aspettative: appena 18 punti conquistati in 16 partite e l’incapacità di dare un’identità di gioco alla squadra.

Insomma una situazione diventata insostenibile, come probabilmente ammesso dallo stesso Sannino quando nella tarda serata di ieri ha comunicato a Fabiani la decisione di dimettersi: “Direttore ci ho pensato bene, non me la sento, c’è troppo accanimento su di me”.

Naturalmente adesso la Salernitana è a caccia del nuovo allenatore. I nomi caldi in queste ore sono quelli di Alberto Bollini, “lotitiano di ferro”, e di Angelo Gregucci, particolarmente gradito al d.s. Fabiani e anche al co-patron Mezzaroma. Sono in quota anche i nomi di Roberto D’Aversa, Carmine Gautiri  e del “solito” Leonardo Menichini, per quest’ultimo sarebbe il terzo clamoroso ritorno sulla panchina granata in altrettante stagioni.

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