Installazione di un ripetitore telefonico a San Marzano sul Sarno: da oltre due mesi il Comune nega gli atti ai cittadini che dicono no alla decisione dell’Ente. La denuncia del consigliere comunale Vincenzo Marrazzo: “Comportamento inaccettabile. La salute delle persone non è in vendita”
Continua la battaglia dei cittadini a San Marzano sul Sarno per dire no all’installazione di un ripetitore telefonico in una zona abitata e altamente frequentata come quella del campo sportivo.
Dopo l’autorizzazione negata all’installazione di un banchetto per la raccolta firme, adesso c’è la mancata consegna dei documenti richiesti da mesi al Comune. La denuncia dai vertici del comitato “No alle onde violente”: “Da tempo è in atto un rimpallo di competenze, con i documenti sulla scheda tecnica del ripetitore che tardano ad arrivare. Dicono che gli atti da noi richiesti non sono a disposizione”, hanno spiegato i cittadini-attivisti.
“Non sappiamo se l’amministrazione comunale sta provando a negare la trasparenza ai suoi cittadini, ma tutto questo è grave. Se qualcuno pensa di farmi desistere dal nostro obiettivo posso dire solo una cosa: io non mollo. Ribadiamo che questo modo si conferma la volontà a non voler informare la cittadinanza e a voler procedere imponendo l’istallazione del ripetitore. A oggi, numerose sono state le firme raccolte e nessuno ci fermerà. Continuerò nel nostro intento per dire “No alle onde violente”. La salute viene prima di tutto”.
A dare solidarietà ai componenti del comitato popolare è stato Vincenzo Marrazzo, consigliere comunale di opposizione: “Ritengo inopportuno il comportamento del Comune di San Marzano sul Sarno sull’argomento. Ho evitato di parlare in piena campagna elettorale per non cadere in sterili strumentalizzazioni. Ribadisco che non va ostacolata la volontà popolare della gente: questo è un atto gravissimo.
Non si può negare un diritto, l’ennesimo, sancito dalla Costituzione. E’ vergognoso. Non ci si può ricordare dei marzanesi solo quando si deve votare. Da consigliere comunale confermo il mio sostegno alla causa del comitato popolare. La salute dei cittadini, lo dico ancora una volta, non è in vendita e nemmeno in affitto. Il Comune non può sub-appaltare un terreno e incassare i soldi senza sapere quello che succederà sul proprio territorio. È assurdo”.