Nel piccolo comune picentino nasce “Agorà”. L’intervista a Napoletano, ex sindaco, oggi alla guida del neonato Comitato Cittadino
“Può darsi non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non farete nulla per cambiarla”.
Cita Martin Luther King e Mao per illustrare l’azione del neonato Comitato Cittadino “Agorà”, a poche settimane dall’insediamento della nuova Amministrazione Comunale.
Gaetano Napoletano, dopo aver ricoperto la carica di sindaco dal 2003 al 2008, oggi si presenta alla guida di Agorà, un progetto politico “attuabile anche senza la necessità di doversi trovare all’interno delle istituzioni”.
Come nasce l’idea di fondare Agorà?
Il Comitato Cittadino Agorà nasce con l’idea di sviluppare proposte politiche e di crescita per il nostro paese, partendo dal dialogo con i cittadini. Molto spesso si respira un’aria tesa nella nostra comunità. Agorà vuole “eliminare le incrostazioni” e incentivare i cittadini a partecipare alla vita democratica.
In che modo Agorà intende coinvolgere i cittadini?
Il progetto è nato veramente da poco quindi, per il momento, ci limitiamo ad interagire sui canali social. Dopo le vacanze estive, da settembre partiremo con tanta energia e motivazione per coinvolgere attivamente tutti i cittadini.
Quali sono i suggerimenti di Agorà per il nuovo sindaco Francesco Di Giacomo?
Premettendo che il nostro progetto nasce e si manterrà nell’assoluta neutralità politica, sono due i suggerimenti per il neoeletto: il completamento di Piazza San Francesco, il cui piano di riqualificazione è stato abbandonato da ormai dieci anni, e la rivalutazione del centro storico. Occorre un’amministrazione che dialoghi quotidianamente con i cittadini. Questa fu la stella polare che illuminò il mio mandato. Dopo dieci anni di inerzia totale, mi sembra che il nuovo sindaco sia sulla strada giusta. Quando mi sono recato presso la Casa Comunale per illustrargli il Comitato Cittadino, Di Giacomo è rimasto ad ascoltarmi con attenzione e partecipazione, e per questo lo ringrazio.
Negli scorsi mesi, San Mango Piemonte, insieme ai quartieri di Ogliara, Matierno e Fratte, è stata protagonista di diversi episodi di criminalità. Quali le misure per contrastare il fenomeno?
L’amministrazione Napoletano si è molto battuta per contrastare le organizzazioni criminali locali. Il sottoscritto non ha mai illustrato nel dettaglio tutti i danni e le minacce subite. Diverse volte sotto casa ho ritrovato cassette mortuarie con all’interno ossa. Addirittura il mio vicesindaco (Antonio Falivene, ndr) fu preso a bastonate. Devo pur ricordare l’eccellente attività dei Carabinieri e la profonda sinergia al fine di reprimere il fenomeno. Da qui il nostro auspicio affinché sia promossa una cooperazione con i comuni limitrofi per debellare il fenomeno, unitamente alla necessità di istallare un efficiente sistema di videosorveglianza. Si pensi, ad esempio, allo svincolo autostradale, una straordinaria opportunità per gli abitanti delle nostre zone ma che, al tempo stesso, può rappresentare una porta di ingresso per nuove forme di criminalità. Il nocciolo della questione è il medesimo: occorre stimolare il dibattito e il confronto tra i cittadini, e contemporaneamente preservare la vicinanza delle istituzioni. Su questi basi si fonda il nostro progetto.