Chiesa di San Filippo Neri incustodita, un architetto lancia l’allarme: “Un rudere abbandonato, sparite due statue settecentesche”
L’antica Chiesa di San Filippo Neri incustodita a Salerno. Possibile?
A lanciare l’allarme è l’architetto Daniele Magliano, che ha voluto segnalare a mezzo stampa la strana situazione concernente la Chiesa di San Filippo Neri.
Recentemente, aggirandosi in via Santa Maria della Consolazione (nella parte alta del Centro Storico di Salerno) ha notato l’edificio e deciso di visitarlo; ma ai suoi occhi, e a quelli di altri visitatori, la Chiesa è apparsa con porte spalancate e del tutto incustodita, per di più in pessimo stato di conservazione, con disordine ovunque.
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Scrive Magliano: “Il giorno 1 giugno scorso, complice una stupenda giornata di sole, mi sono ritrovato a passeggiare per via Salvatore De Renzi, parte alta del Centro Storico, con l’intenzione di godermi lo stupendo paesaggio che si scruta da quella posizione… mi sono soffermato davanti a un’antica Chiesa posizionata precisamente su via Santa Maria della Consolazione“.
La piccola Chiesa di San Filippo Neri, originariamente intitolata alla Santa Croce, fu costruita verso la fine del XVI secolo dai Cappuccini come seconda Chiesa del loro enorme Convento situato in via Santa Maria della Consolazione, in aggiunta alla prima Chiesa di più grandi dimensioni. Il Convento diventò nel XIX secolo Carcere femminile, ed oggi è completamente abbandonato. Nel 1761 la Congregazione dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima e di San Filippo Neri acquisì la piccola Chiesa.
Nel 1763 iniziarono i lavori di ampliamento e ristrutturazione della stessa, che prevedevano la realizzazione della Sagrestia a est dell’Aula di culto, il rifacimento dell’Altare e l’apertura di 2 nicchie laterali per ospitare le statue della Vergine e di San Filippo Neri, quest’ultima realizzata da Giuseppe Manzo nel 1778.
L’interno fu decorato con stucchi nel corso dell’800. La Chiesa si può ammirare anche in una vecchia xilografia, pubblicata nel 1858 su “The Illustrated London” e tratta dal disegno di un viaggiatore inglese rimasto affascinato dall’Edificio religioso, nonché dalla vista di Salerno che si godeva da quel luogo. Nonostante lavori di consolidamento statico – relativamente recenti – eseguiti dalla Soprintendenza, oggi la Chiesa è in completo stato di abbandono.
La struttura, insieme alla Chiesa del Monte dei Morti in Largo Plebiscito, è uno dei pochi esempi a Salerno di edificio a pianta ottagonale; l’accesso è assicurato da 2 diversi ingressi, uno laterale, con una scala che dava sul Giardino del Convento dei Cappuccini, e l’altro sulla facciata principale, facciata caratterizzata da una finestra ovale e da 2 lesene con capitelli a volute sui quali si erge un timpano curvilineo. Sull’altare maggiore è posto un dipinto in cui sono rappresentati degli Angeli in adorazione della Croce, ma l’interno risulta pure arricchito da affreschi raffiguranti episodi della vita di San Filippo Neri.
Così prosegue Daniele: “La Chiesa si trova in condizioni pietose, lo stucco rosa sulla facciata principale è crollato a causa dell’incuria” e, come se non bastasse, sono in parte crollati sulla facciata pure i capitelli delle lesene a causa della presenza di piante infestanti. “Anche il Campanile a vela, al di sopra della facciata della Sagrestia, s’intravede appena tra le sterpaglie. La porticina di sinistra, quella
che portava al Giardino del Convento, attraverso una scala, l’ho trovata aperta, e, sapendo che era in corso la manifestazione ‘Salerno Porte Aperte’ che prevede l’apertura provvisoria di monumenti normalmente chiusi, ho creduto, di primo acchito, che tale Chiesa fosse stata aperta grazie a quest’evento.
Sono entrato e, con mio grandissimo rammarico, ho scoperto una Chiesa deserta e ridotta in uno stato di completo abbandono e degrado, come si evince pure dalle foto riportate. Sono sempre più amareggiato dall’abbandono in cui versano le testimonianze del passato salernitano, i Salernitani ormai nemmeno se la ricordano più questa Chiesa, rimango meravigliato da come un gioiello di architettura barocca del genere ormai non rientri neanche più negli itinerari culturali del Centro Storico, sono indignato dal comportamento di una parte degli intellettuali salernitani che non si preoccupa affatto che la Chiesa sia diventata un rudere, un rudere posizionato a ridosso delle vecchie Mura longobarde che proteggevano la città e in un’area tra le più interessanti del Centro Storico di Salerno, il cosiddetto Plaium Montis caratterizzato da numerosi Complessi conventuali. Spero che questa mia riflessione possa anche solo in parte toccare le coscienze dei Salernitani distratti, possa in qualche maniera smuovere un certo immobilismo culturale, e porti anche altri cittadini a denunciare l’abbandono non solo di tale Chiesa, ma di gran parte dell’area a nord di via Tasso“.
Sul motivo dell’apertura della Chiesa, lasciata incustodita domenica 1 giugno, si possono formulare almeno due ipotesi: può essere stata visitata dai ladri notte tempo, oppure rientrava nell’iniziativa di ‘Salerno Porte Aperte’.
Se è giusta questa seconda ipotesi, (ma la Chiesa non compare comunque nel programma Salerno Porte Aperte 2014), dato che l’iniziativa prevede l’adozione dei monumenti da parte delle scuole o associazioni culturali cittadine, come mai la Chiesa risultava del tutto incustodita? Se invece è giusta la prima ipotesi, qualcuno potrebbe aver trafugato le due statue settecentesche della Vergine e di San Filippo Neri, visto che nella Chiesa, attualmente, tali opere non sono più presenti.