Il Presidente dell’Associazione senegalesi Daouda Niang ha mandato una lettera al Prefetto di Salerno Francesco Russo per chiedere alcuni chiarimenti sui controlli ai venditori ambulanti
Il Prefetto di Salerno, Francesco Russo, ha ricevuto una lettera dal Presidente dell’Associazione senegalesi Daouda Niang in merito ad alcuni controlli ai venditori ambulanti effettuati dalle forze dell’ordine.
Nella lettera si evince la preoccupazione della comunità senegalese, visti i controlli effettuati – secondo Niang – solamente alle persone di colore:
“Nelle ultime settimane si sono intensificati i controlli da parte delle forze di polizia nei riguardi delle lavoratrici e dei lavoratori ambulanti nella città e provincia di Salerno. Abbiamo verificato con i nostri occhi e sulle nostre persone che i controlli avvengono solo nei riguardi delle persone di pelle nera. Siamo, per questo, molto preoccupati. Da una parte, perché non riusciamo praticamente a lavorare.
Noi tutti abitiamo in case in cui paghiamo, regolarmente, fitti e bollette. Siamo parte della vita economica e sociale locale. Non riusciamo a capire perché tanti controlli sono su di noi e solo su di noi. Chiediamo, per noi e tutte le altre persone solo rispetto e possibilità di lavorare. In sicurezza, con tranquillità e dignità.
Per questi motivi, facciamo richiesta di un incontro al Prefetto di Salerno. Il nostro intento è quello di confrontarci con il massimo rappresentante dell’ordine pubblico in città e provincia per evidenziare che la questione del lavoro ambulante, come del lavoro più ampiamente, è questione economica e politica ma non di sicurezza. Le lavoratrici e i lavoratori ambulanti vogliono la sicurezza, la vogliono per sé, le proprie figlie, i propri figli e per l’intera popolazione.
Per chi fa l’ambulante la sicurezza è un bene non solo prezioso in sé, come lo è per l’intera popolazione, ma anche necessario per potere lavorare e avere relazioni positive con la potenziale clientela. Siamo sicuri che il Prefetto vorrà ascoltare le nostre richieste e proposte, che vengono da una parte della società locale fatta di lavoratrici e lavoratori che amano la pace e la giustizia“.