Striscione anti-Salvini a Salerno. L’indagato: “Io sono convinto della bontà della mia azione e oggi più che mai sono convinto della necessità di quella azione”
“L’atto dovuto è stato compiuto.” – scrive sul suo profilo Facebook uno degli indagati per l’episodio avvenuto a Salerno lo scorso 6 maggio durante il tour di Matteo Salvini a supporto dei candidati locali alle elezioni europee.
L’uomo, dal balcone di un’abitazione adiacente piazza Portanova, aveva esposto uno striscione anti-Salvini costringendo la Digos ad intervenire per la rimozione.
“Il mio nome figura nel registro delle notizie di reato della Procura di Salerno.” – continua il post dell’uomo – “Il reato commesso non è rubricato e trova la sua collocazione del DPR 361 del 1957 all’art. 99. Aver esposto uno striscione e averlo rimosso dopo l’arrivo della digos e prima dell’inizio del comizio è per la Questura di Salerno fatto perseguibile, anzi fatto da perseguire.”
“Io sono convinto della bontà della mia azione e -aggiunge- oggi più che mai sono convinto della necessità di quella azione. Tutta Italia in maniera spontanea, senza direttive ha deciso di portare in strada e poi sui social il proprio dissenso verso la politica dell’odio fondata sulla repressione, sulla menzogna e sulle fake news.”
“Un popolo che si unisce senza distinzioni per lottare contro il pericolo delle destre populiste, ipocrite e razziste. Un popolo -conclude l’uomo- che non ha padroni ma che allo stesso tempo spera di trovare interlocutori affidabili e in grado di disegnare per questo paese un futuro sicuro, più giusto ed equo e soprattutto senza paura!”.