Salerno, le operazioni delle autorità hanno rivelato la presenza sul territorio di alcuni pirati audiovisivi
Le autorità negli ultimi giorni hanno scovato un gruppo di pirati audiovisivi che operava tra Catania, Roma, Napoli, Salerno e Trapani, e ha costituito una sorta di gotha del mercato nazionale illegale dello streaming, una vera impresa criminale, che, oltre a promuovere e dirigere l’associazione, decideva costi degli abbonamenti, sospensioni del servizio, modalità di distribuzione dei dispositivi, coordinando i singoli operanti sul territorio nazionale.
Nelle conversazioni intercettate dalla Polposta, è stata evidenziata la loro consapevolezza di essere una vera organizzazione criminale: «Ormai siamo una organizzazione… c’è un boss… cinque capi decine». Così come vi è risolutezza nel dirimere eventuali contrasti anche con azioni violente nei confronti di chi non si adegua alle direttive dei vertici nonchè l’indicazione di «tenere un basso profilo» al fine di non esporre a rischi anche gli altri affiliati.
Ingenti i guadagni illeciti ricavati da queste attività criminali, i profitti accertati solamente nei mesi di indagine sono circa 10 milioni di euro ma si ritiene che i danni per l’industria audiovisiva potrebbero ammontare ad oltre 30 milioni di euro mensili considerato che l’inchiesta culminata nell’operazione di oggi ha fatto luce sul 70% di streaming illegale nazionale pari a oltre 900mila utenti. Il flusso illegale delle Iptv, come riporta Salerno notizie, è stato inibito agli utenti. Nel corso delle è stato sequestrato numeroso materiale informatico e dispositivi illegali per le connessioni e le attività di diffusione dello streaming.