Sequestrato uno scarico abusivo di acque reflue industriali,che si riversavano nel Fiume Irno, provenienti dalla “Nuova Cittadella Giudiziaria” di Salerno
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I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno, agli ordini del Capitano Giuseppe Ambrosone, a Salerno, nell’ambito del cantiere per una “realizzanda” opera pubblica denominata “Nuova Cittadella Giudiziaria”, hanno apposto i sigilli di sequestro ad una condotta di scarico abusivo nel fiume Irno delle acque reflue fognarie ed industriali provenienti dalla vasca di accumulo del nuovo palazzo di giustizia.
L’attività di polizia giudiziaria eseguita dai Carabinieri e che ha portato al sequestro preventivo odierno in esecuzione al decreto del GIP del Tribunale di Salerno, dott.ssa Elisabetta Boccassini, è stata coordinata dal sostituto Procuratore dott. Silvio Marco Guarriello, della sezione reati ambientali della Procura Salernitana, guidata dal Procuratore Capo Corrado Lembo.
La Procura della Repubblica ha anche emesso informazione di garanzia a carico di quattro persone, il legale rappresentante della ditta esecutrice dei lavori quale mandataria del consorzio appaltante, il direttore operativo in fase di sicurezza dei lavori, l’ispettore di cantiere dell’ufficio direzione lavori ed il tecnico d’impresa della medesima ditta esecutrice, per le violazioni emerse in ordine ai reati previsti dal D.L.vo n.152/2006 (Codice dell’Ambiente) e dall’art. 635 del Codice Penale.
In particolare, a seguito dei controlli eseguiti dai Carabinieri del N.O.E. congiuntamente ai tecnici del dipartimento ARPAC di Salerno che hanno effettuato i campionamenti e le analisi, si è proceduto al sequestro preventivo di una condotta di scarico in acque superficiali, quali quelle del fiume Irno, condotta originante dalla vasca di raccolta (delle acque) a servizio della Nuova Cittadella Giudiziaria di Salerno, con informazione di garanzia emessa dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno a carico di quattro persone, tecnici e ditta esecutrice, indagate per avere:
- in relazione al reato ex art.137 del d.lgs.152/2006, effettuato in acque superficiali (fiume Irno) uno scarico industriale, senza autorizzazione ed inquinante; in particolare detto scarico trova origine nel cantiere della nuova cittadella giudiziaria e sversa direttamente nel Fiume Irno, senza autorizzazione e senza alcun trattamento delle acque sversate; scarico destinato alla raccolta delle acque bianche meteoriche di cantiere che, però, raccoglie anche le acque nere fognarie del medesimo cantiere nonché quelle di piazzale dell’opera in corso di realizzazione, senza alcuna precauzione per evitare la contaminazione delle acque bianche sia con le acque nere sia con il materiale e le sostanze di cantiere; in tal modo il condotto sversa direttamente nel fiume Irno acque reflue industriali e fognarie senza alcuna autorizzazione, acque contaminate con escherichia coli in misura superiore ai parametri di legge (valore di 22.000/100ml, a fronte di un limite massimo di 5000ufc/100ml);
- in relazione al reato ex art.635 del codice penale, danneggiato chimicamente e biologicamente il corso d’acqua fiume Irno, in quanto le acque scaricate contenenti agenti inquinanti superiori ai parametri del d.lgs.152/2006, ovvero superavano i parametri per l’Escherichia Coli, condotta commessa su un bene paesaggistico tutelato dalla legge.
Il Giudice per le Indagini Preliminari, pertanto, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero che ha condiviso le risultanze investigative dei Carabinieri, al fine di non consentire il protrarsi o l’aggravarsi del reato, ha ritenuto di disporre il sequestro preventivo di quanto descritto.
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