Il Capo della Polizia ha chiesto l’avviamento di alcune verifiche in merito al caso del telefono sequestrato al comizio di Matteo Salvini tenuto a Salerno pochi giorni fa
Non sono mancati episodi di contestazione durante il comizio di Matteo Salvini tenuto a Salerno pochi giorni. Sono due gli episodi che hanno fatto particolarmente discutere: il primo riguarda il sequestro di un telefono di una ragazza da parte di agenti in borghese. Il secondo, invece, riguarda la rimozione di uno striscione da parte degli agenti di Polizia in un’abitazione privata.
Il Capo della Polizia Gabrielli ha confermato di aver chiesto alcune verifiche in merito, rilasciando anche alcune dichiarazioni al “Corriere della Sera” in merito ai due casi. Sul telefono sequestrato afferma:
“Dopo aver visto quel video ho valutato che potessero esserci profili di illiceità nel comportamento dei poliziotti, e ho dato disposizione al questore e all’ufficio ispettivo di avviare accertamenti, attivando una procedura disciplinare“.
“Vedremo quale sarà l’esito, ma l’ho fatto prima che alla polizia venissero mosse accuse false e fuori luogo. Io non ho il potere di censurare l’azione del Ministro. Se ravviso comportamenti scorretti dei miei uomini agisco di conseguenza. Senza attendere le reprimende di chicchessia”.
In merito allo striscione, invece, dichiara:
“Ci sono decine di precedenti a tutela di esponenti politici di tutti i governi del passato, in cui sono stati tolti striscioni o simboli che potevano provocare turbative durante le manifestazioni di partito. Per i comizi elettorali c’è addirittura una norma posta a garanzia del loro svolgimento senza provocazioni di sorta”.