Salerno: XXXV edizione della rassegna estiva di teatro “Barbuti Festival”, salirà sul palco Peppe Barra con il concerto “Tiempo” per il progetto “Salerno animo del mediterraneo”
Salerno– Venerdì 7 agosto 2020, alle ore 21.15, in largo Santa Maria dei Barbuti, nel centro storico di Salerno, per la XXXV edizione della rassegna estiva di teatro “Barbuti Festival”, salirà sul palco Peppe Barra con il concerto “Tiempo”. Con lui: Paolo Del Vecchio chitarre, mandolino; Luca Urciuolo pianoforte, e fisarmonica; Ivan Lacagnina alle percussioni e Sasà Pelosi al basso acustico. (Ingresso 20 euro www.postoriservato.it).
Con la Bottega San Lazzaro, nell’ambito dei Barbuti, prende così il via il progetto internazionale “Salerno animo del Mediterraneo”, che ha lo scopo di proporre insieme sonorità, musiche e voci del Mare Nostrum, in un raccordo-sinergia che potrà farsi polifonia di un vasto orizzonte culturale. Salerno, città sintesi della cultura mediterranea, che si propone sempre più come una comunità accogliente soprattutto verso i viaggiatori.
Proprio con l’idea di accogliere, di divertire ed esaltare la bellezza della città, nasce per ora un mini festival i cui contenuti artistici comporranno un mosaico mediterraneo di voci, melodie e ritmi strumentali per raccontare il patrimonio inestimabile fatto di musiche e riti della cultura campana da cui trae spunto, e della culla della cultura mediterranea: la Grecia, per offrire allo spettatore un caleidoscopio di colori e di ambientazioni sonore differenti.
Protagonista dello spettacolo è come sempre la versatilità interpretativa di Peppe Barra, espressione di una napoletanità dal sapore passato e dalle sonorità contemporanee.
Un concerto in cui Peppe apre lo scrigno dell’esperienza per restituire il tempo, il suo tempo trascorso sul palcoscenico a raccontare l’amore, il dolore, la resistenza di un artista che con il tempo si confronta a viso aperto. Entra nella sua Napoli di ieri e di oggi ne canta l’amore, il sogno ma anche la deturpazione data dallo scempio ambientale che ha subìto. Incita il pubblico ad alimentare il sogno, a mettere in armonia quello che è perduto e quello che verrà e lo fa in maniera particolarmente accorata e realista, ma al tempo stesso così scanzonata e poetica, da riuscire a toccare in tutti modi il cuore degli spettatori.
E con l’energia travolgente che lo caratterizza, Peppe restituisce allo spettatore un repertorio che parte dalla contaminazione di brani della tradizione di autori come G.Basile, E. A. Mario, Leonardo Vinci, Ferdinando Russo, ad autori contemporanei come Pino Daniele, Giorgio Gaber, Bob Marley, Enzo Gragnaniello. I testi costruiscono con la musica, architetture sonore con il blues, il jazz, riuscendo a far convivere suoni antichi e moderni, tammurriate, echi di canzone francese e arie del Settecento.
La sua voce gli consente di raggiungere in scena risultati sorprendenti, con il sostegno di musicisti straordinari che da lungo tempo sono i suoi compagni di viaggio.