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Salerno non si Lega: sul corso l’altra faccia della città

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Salerno non si Lega: sul corso l’altra faccia della città

Il corso di Salerno ha visto associazioni e singoli manifestare contro il comizio di Matteo Salvini

A pochi metri da promesse elettorali e demagogia, c’è stata oggi un’altra Salerno che di liste stucchevoli sembra farsene poco. Una Salerno al di là della barriera umana di forze dell’ordine, del cordone di sicurezza straordinario disposto a protezione del super ospite di giornata.

Sul corso cittadino ieri si è tenuta una manifestazione dal sapore dichiaratamente “antifascista” che ha voluto opporsi fortemente alle ideologie populiste sviscerate pochi metri più in là dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.

C’è chi non si “Lega”, appunto: una contestazione nata dalla volontà di dare l’immagine di una città che con Salvini ha poco a che vedere. Far sentire la voce di chi non è d’accordo con messaggi d’odio e mostrare il vero volto salernitano di accoglienza e unità.

Il gruppo di contestatori (circa 150/200) ha presidiato il corso nei pressi della galleria Capitol in modo pacifico, esibendo striscioni e intonando canti, per Salvini e non.

Tanti anche gli studenti scesi in piazza a manifestare, soprattutto universitari decisi a chiedere a gran voce le dimissioni del rettore.

“Non siamo scesi in strada con l’obiettivo di fare guerriglia urbana – spiega Claudio D’Elia del circolo Arci Mareacon le forze dell’ordine c’è stato un confronto pulito e pacifico”.

Secondo testimoni, attimi di tensione sarebbero esplosi nel momento in cui alcuni ragazzi provenienti dalla platea di piazza Portanova avrebbero provocato, pare con il saluto romano, i partecipanti del corteo: gli stessi provocatori sarebbero stati immediatamente fermati e identificati dall’ispettore DIGOS.

DIGOS che sembra sia intervenuta anche per rimuovere uno striscione, di critica verso Salvini, appeso ad uno dei balconi nei pressi della piazza: le forze dell’ordine avrebbero fatto irruzione nella casa e intimato alla proprietaria di procedere alla immediata rimozione.

La posizione di +Europa

Dopo anni di offese al Sud e ai meridionali, Salvini viene a Salerno a recitare 15 minuti di fesserie e slogan. Questa è una passerella che umilia il nostro territorio. È intollerabile che un Ministro dell’Interno sia in campagna elettorale permanente, invece di occuparsi dei problemi del Paese, come il contrasto alla criminalità organizzata che a Napoli ha quasi ucciso la piccola Noemi” afferma Alessandra Senatore, dell’assembla nazionale di +Europa e candidata alle elezioni europee.

“Il momento più triste è stata la presentazione della candidatura del Rettore dell’Università di Salerno: il rappresentante più alto di una delle migliori istituzioni universitarie del Sud, arruolato come un soldatino qualsiasi, sul palco a battere le mani. Tommasetti dovrebbe dimettersi. È il simbolo della peggiore classe dirigente meridionale, opportunista e piegata all’antimeridionalismo più bieco”, conclude la Senatore.