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Salerno, manifestazione alla Matteo Mari: ‘Ridateci la scuola’

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Salerno, manifestazione alla Matteo Mari: ‘Ridateci la scuola’

‘Ridateci la scuola’: questo è il grido dei genitori del salernitano, riunitisi stamattina davanti l’istituto comprensivo Matteo Mari di Salerno

SALERNO – Questa mattina, un gruppo di genitori del salernitano si è riunito in protesta davanti l’istituto comprensivo Matteo Mari per protestare contro i Dpcm anti-Covid, ancora restii al rientro a scuola.

La protesta

Protestiamo e cerchiamo di far capire che non si può andare avanti così. Noi chiediamo semplicemente che venga applicato il Dpcm e lo chiediamo dal mese di ottobre. Il Dpcm prevede che da oggi l’infanzia, primaria e medie rientrino a scuola. Non capiamo perchè dalla Sicilia alla Lombardia questa cosa funzioni, solo in Campania ciò non avviene‘. La sfiducia è alta e i genitori si dicono restii a credere che la promessa di un rientro a scuola possa essere mantenuta in tempi brevi: ‘Non siamo convinti che il rientro a scuola per il 18 possa essere assicurato. Questo è un giochino che va avanti da ottobre‘.

No alla Dad

I genitori si scagliano così contro la Dad, il principale mezzo di didattica alternativa utilizzato dagli inizi dell’epidemia Covid: ‘Come si fa a dire che la Dad è scuola? La Dad serve nelle emergenze ed è servita a marzo. In questo momento abbiamo però bisogno che i bambini e i ragazzi rientrino a scuola. Attualmente stanno perdendo ben due anni di scuola, con danni incredibili sia dal punto di vista psicologico, ma anche nell’apprendimento. Tutto questo lo pagherà la società e non è possibile che i ragazzi di questa regione debbano avere questa visione di vita‘.

Pareri discordanti

In attesa del nuovo Dpcm, il parere sul rientro a scuola si divide in due: se da un lato il premier Conte ha apertamente sostenuto la ministra Azzolina per un ritorno tempestivo alla didattica in presenza, i presidenti di Regione non sono dello stesso avviso. In Veneto e Friuli Venezia-Giulia si è optato per la didattica a distanza fino al 31 gennaio, almeno per le superiori. La Campania, invece, ha annunciato un rientro in presenza progressivo, a partire dall’11 gennaio.

Che il rientro a scuola rimanga uno dei principali problemi dell’emergenza è ormai un dato di fatto. Il clima di sfiducia e di insofferenza aumenta e i genitori pretendono che sia tutelato il diritto alla scuola. Domenica, l’incontro tra governo e presidenti di Regione si è svolto nel tentativo di attuare un provvedimento ponte tra il 7 e il 15 gennaio. Tra le ipotesi ci sarebbe così la possibilità di un rientro per le regioni gialle, mentre a quelle arancioni toccherà attendere, almeno per gli istituti superiori. Tra le Regioni, probabilmente la Campania sceglierà di emanare un ordinanza per ritardare ulteriormente la riapertura degli istituti scolastici.

Già qualche settimana prima, infatti, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, si era detto scettico riguardo dichiarazioni frettolose su una riapertura certa degli istituti.