Salerno Letteratura, da Ermal Meta a Daria Bignardi: ecco ecco il programma completo delle attività e degli ospiti dell’evento
Quinta giornata per il festival Salerno Letteratura, in programma fino al 25 giugno. Mercoledì 22 si parte alle 18 al Liceo Tasso con Giancristiano Desiderio, curatore di Vita intellettuale e affettiva di Benedetto Croce – III Sull’Estetica e la critica letteraria (Aras edizioni). Conduce Paolo Di Paolo.
Alle 18.30, nella Cappella Palatina, incontro con Carola Carulli, autrice di Tutto il bene, tutto il male (Salani) e Anna Vera Viva, autrice di Questioni di sangue (Garzanti). Conducono Manlio Castagna e Vincenza Alfano.
Per Spazio Ragazzi, alle 19, al teatro del Convitto Nazionale, incontro con Giada Pavesi, autrice di La luce delle Muse (Emons). Conduce Francesco Cicale.
Alle 19, nella corte del Convitto Nazionale, ci sarà Emanuele Dattilo, autore di Il dio sensibile. Saggio sul panteismo e La vita che vive (Neri Pozza). Conduce Gennaro Carillo. Alle 19 al liceo Tasso arriva Silvana Cirillo, autrice di Al di là dei canoni. Scritti sul ‘900 letterario (Bulzoni) in dialogo con Marianna Esposito, mentre alla stessa ora, nella chiesa dell’Addolorata, incontro con Paola Cereda, autrice di La figlia del ferro (Perrone) e Titti Marrone, autrice di Se solo il mio cuore fosse pietra (Feltrinelli) in dialogo con Paolo Massari.
Alle 19.45 in largo Barbuti ci saranno Jonathan Bazzi, autore di Corpi minori (Mondadori) e Marco Marsullo, autore di Tutte le volte che mi sono innamorato (Feltrinelli). Conducono Francesca Salemme e Monica Trotta.
Come funziona l’educazione sentimentale dei giovani di questi anni Venti? Bazzi racconta una storia di desiderio e perseveranza che dimostra quanto a volte non basti trovarsi nel luogo che si è sempre sognato, perché si può restare inchiodati alle proprie ossessioni. Marsullo evoca speranze, desideri, ma anche ombre, fatiche, paura di fallire, in un romanzo che racconta con uno sguardo lucido e ironico le relazioni, dal punto di vista dei maschi.
Alle 20 al Duomo, il consueto appuntamento con il Premio Salerno Libro d’Europa, sostenuto da Bper Banca. La giuria tecnica composta da Daria Bignardi, giornalista, conduttrice e scrittrice, Paolo Di Stefano, scrittore, giornalista e accademico e Matteo Palumbo, professore onorario di Letteratura italiana all’Università Federico II di Napoli, è caduta su Unorthodox di Deborah Feldman (Solferino); I miei stupidi intenti di Bernardo Zannoni (Sellerio) e Lanny di Max Porter (Sellerio) A seguire un momento speciale con la proiezione di una video-intervista realizzata in esclusiva per Salerno Letteratura 2022 al poeta ucraino Ilia Kaminsky, autore di Repubblica sorda (La Nave di Teseo).
Kaminsky racconta la sua terra tra desiderio di pace e ferite della guerra e la forza delle parole della poesia. Alle 20, nella corte del Convitto Nazionale, ci sarà Davide Assael, autore di Baruch Spinoza. L’etica della libertà (Feltrinelli) in dialogo con Gennaro Carillo. Alla stessa ora, al teatro del Convitto Nazionale, incontro con Collettivo Scomodo, autori di Scomodo. Conduce Daria Limatola.
Scomodo è un’organizzazione giovanile che opera sul territorio nazionale con l’obiettivo di incentivare la partecipazione politica, sociale e culturale delle giovani generazioni attraverso la creazione di spazi d’incontro, di scambio e d’informazione per i ragazzi/e under 25. L’omonima rivista è diventata in pochi mesi la più stampata d’Europa. Scomodo è presente al festival in doppia veste: come curatori del percorso giornalismo culturale della Summer School e come autori di un progetto editoriale nuovo, una raccolta di racconti in cinque volumi.
Alle 20, nella chiesa dell’Addolorata, appuntamento con Costanza Durante e Elisa Menini, autrici di La Rosa Armata (minimumfax). Conduce Sabrina Prisco.
Sempre alle 20, nella chiesa di San Benedetto, arriva Gabriel Zuchtriegel, autore di Paestum. I luoghi dell’archeologia (Carocci). Conducono Tiziana D’Angelo e Angelo Meriani. Il libro racconta la diversità tra le culture del passato e del presente. Paestum – templi, case, botteghe, tombe, ma anche tracce di attività rituali e quotidiane – è il campo di esplorazione di un mondo tramontato e molto distante dal nostro, un palinsesto straordinariamente ricco se lo osserviamo con uno sguardo che non cerchi soltanto conferme su quello che pensiamo di sapere sugli antichi.
Per Spazio Ragazzi, alle 20.30 al Museo Diocesano, appuntamento con Manlio Castagna, autore di Draconis Chronicon (Mondadori) in dialogo con Carola Carulli. Alle 20.30 nella Cappella Palatina, incontro con Gigi Riva, autore di Il più crudele dei mesi. Storia di 188 vite (Mondadori). Conduce Giovanni Chianelli. Un grande cronista, Gigi Riva, originario di Nembro, comune in provincia di Bergamo tra i più colpiti dalla pandemia, traccia una Spoon River vividissima in cui si rincorrono le vite e le storie di molte vittime, e di chi è stato loro accanto, quando ha potuto.
Alle 21 in largo Barbuti lo spettacolo SOMALI DISCO FEVER, esperienza d’ascolto di e con Federico Sacchi. Sempre alle 21, al teatro del Convitto Nazionale, ci sarà Ilaria Maria Sala, autrice di L’eclissi di Hong Kong. Topografi a di una città in tumulto (Add Editore). Conduce Chiara Pepe. Ancora alle 21, nella corte del Convitto Nazionale, arriva Leah Hayden, autrice di Miss Guggenheim: tra amore e arte (Neri Pozza) in dialogo con Nicoletta Gagliardi. Alle 21.30, nell’ambito della sezione Sguardi sul Mondo attuale / Economia/ Teatro, al Museo Diocesano ci sarà Valentina Carnelutti in dialogo con Gennaro Carillo e Sebastiano Triulzi. Alle 22 al Duomo grande attesa per Ermal Meta, autore di Domani e per sempre (La Nave di Teseo). Conduce Paolo Di Paolo.
Un musicista amatissimo si cimenta con il romanzo, e con una grande posta in gioco. La storia, la memoria, il dramma di un secolo. Una fitta galleria di personaggi, tante storie tra cui quella di un ragazzo, Kajan, che vive nel cuore dei conflitti del Novecento. Il romanzo di esordio di uno dei più apprezzati cantautori di oggi. Alle 23.30, nel foyer della chiesa dei Morticelli, DURANTE IL GIN TONIC, un omaggio al primo grande direttore artistico, Francesco Durante, che amava intrattenersi con gli ospiti del festival fino a tarda notte brindando con un gin tonic.