E’ il 13 Maggio quando inizia la mobilitazione dei lavoratori per i servizi di manutenzione e gestione degli impianti elettrici del P.O. Da Procida (e di alcune sedi distrettuali dell’ASL Salerno). L’Azienda Ospedaliera “S. Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona” ha effettuato tagli del 90% sulle spese attuali, e ha licenziato tutti gli addetti che fino a quel momento avevano garantito lo svolgersi delle attività.
Questa cosiddetta “gara di risparmio” porta con sé molti strascichi negativi. Il ridimensionamento del personale impiegato implica inevitabilmente rischi per la sicurezza di tutti, dei pazienti, dei cittadini e degli operatori stessi. Altri casi simili hanno infatti dimostrato come la minimizzazione del servizio abbia provocato addirittura disastri e decessi. Subito dopo l’inizio della mobilitazione, i lavoratori hanno organizzato dei confronti aperti alla stampa presso il Presidio Da Procida (richiedendo anche un intervento al Presidente della III Commissione della Regione Campania in merito alle problematiche presenti).
Inutile è risultato anche il pronto intervento degli organi sindacali CGIL, FP e F.I.O.M., che hanno tentato di risolvere la diatriba in maniera pacifica, poiché nella riunione indetta dal Prefetto (il 10 Maggio 2013) gli esponenti dell’azienda ospedaliera non hanno mostrato segnali di collaborazione.
“Riteniamo sia inaccettabile tagliare il personale operativo non garantendo altri impieghi futuri. E’ chiaramente indegna una gara d’appalto dove non si tutela la sicurezza, né per gli impianti né per i pazienti ricoverati ed i loro familiari in visita”: sono queste le parole colme d’ira di alcuni ex-dipendenti.
Purtroppo, ancora oggi il calvario di questi lavoratori non è finito. La procedura di conciliazione, tenutasi presso la Prefettura di Salerno, non ha avuto un esito positivo. I lavoratori continuano a ribellarsi, a scioperare e soprattutto a non mollare una causa considerata “di vita o di morte”. Hanno delle richieste, delle pretese anche… che però meritano di essere ugualmente ascoltate e valutate. La “revoca di tutti gli atti deliberativi assunti in difformità della trasparenza e dal confronto con le Organizzazioni sindacali” è il loro cavallo di battaglia, perché questa è una guerra aperta che i lavoratori non hanno intenzione di abbandonare.
A testimoniarlo ci sono le Assemblee ancora attive nei Presidi di Cava, Mercato S. Severino, Da Procida e Castiglione di Ravello; e non bisogna sottovalutare il PRESIDIO DELLA DIREZIONE GENERALE tenutosi giovedì scorso. Tutto finalizzato ad un prossimo grande evento, che potrebbe dare una svolta alla situazione di questi lavoratori: lo SCIOPERO GENERALE DI TUTTI I LAVORATORI, previsto per il 6 GIUGNO 2013.