Fittizia intestazione di beni per evitare l’applicazione di misure di prevenzione antimafia: sequestrate nuovamente attività, beni immobili ed immobili per oltre un milione e mezzo di euro a noto imprenditore nocerino
Su delega di questa Procura della Repubblica, la Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito un nuovo decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale nei confronti dell’imprenditore nocerino C.B., integrando un precedente sequestro cui era stata data esecuzione ad Aprile 2019. Dalle indagini eseguite nei suoi confronti era emerso, infatti, che l’imprenditore – condannato in via definitiva per estorsione continuata aggravata da finalità mafiose, nonché in primo grado per associazione mafiosa, reato poi dichiarato estinto per prescrizione – si è, nel tempo, adoperato per liberarsi formalmente delle sue proprietà, intestandole a prestanome, al fine di sottrarsi all’applicazione di misure di prevenzione (reato previsto dall’art. 512 bis del Codice Penale – trasferimento fraudolento di valori).
Nei mesi successivi alla sua esecuzione, il primo provvedimento di sequestro era stato annullato dal Tribunale di Salerno – Sezione del Riesame, sennonché a seguito d’impugnazione, la Suprema Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la decisione del Riesame per una nuova pronunzia. Nelle more della nuova pronuncia del Tribunale del Riesame, parallelamente venivano espletate nuove attività d’indagine che portavano ad una nuova richiesta di sequestro preventivo accolta dal G.I.P., con cui veniva disposto il vincolo reale. La misura cautelare reale in parola ha riguardato, nello specifico, conti correnti, veicoli e proprietà immobiliari dell’indagato e della moglie, oltre alla proprietà di cinque società, con sedi in Campania e in Toscana, operanti nel settore delle costruzioni e di quello agro-alimentare, per un valore complessivo di oltre un milione e mezzo di euro.
Parallelamente nei confronti dei soggetti coinvolti nel corso del 2019 sono state compiute attività d’indagine anche da parte della Procura della Repubblica di Pisa. Proprio in ragione della gestione e dell’amministrazione illecita delle società operanti nel settore agro – alimentare, nel mese di giugno del 2019, per ordine del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pisa, B. era stato raggiunto, unitamente ad altri soggetti, dalla misura della custodia cautelare, essendo stato ritenuto responsabile del reato di associazione per delinquere finalizzata alla frode alimentare.
L’operazione di servizio, coordinata da questa Autorità Giudiziaria, testimonia l’importante ruolo ricoperto dalla Guardia di Finanza nell’espletamento di investigazioni basate su indagini patrimoniali finalizzate alla ricostruzione di flussi economici correlabili allo svolgimento di attività illecite, anche pregresse, di particolare allarme sociale, attività sulle quali questa Procura ha da tempo deciso di concentrare la massima attenzione.