Nel carcere di Salerno, una donna è stata sorpresa mentre tentava di portare tre cellulari al figlio recluso in cella. Li aveva nascosti negli indumenti intimi
È successo a Salerno nel carcere di Fuorni. Come riporta La Città, una donna voleva consegnare al figlio, detenuto in cella, ben 3 smartphone e 2 cavetti usb. E, per passare i controlli, aveva nascosto tutto tra la propria biancheria intima.
Aveva utilizzato uno stratagemma pensando di farla franca ma non è riuscita nel suo intento. La madre del recluso, come aveva fatto altre volte, si era presentata ai colloqui per vedere il figlio, originario di Battipaglia. Aveva nascosto gli oggetti negli slip e si apprestava a fare i controlli di routine. Eppure il nuovo metal detector di ultima generazione “Manta Rey”, installato all’interno del penitenziario del Salernitano, ha fatto scattare immediatamente l’allarme. A quel punto gli agenti della polizia penitenziaria hanno perquisito la donna e rinvenuto e sequestrato le apparecchiature elettroniche vietate.
“Siamo soddisfatti per il lavoro svolto dal personale di polizia penitenziaria in servizio presso l’Unità operativa Colloqui.” – evidenzia Emilio Fattorello, segretario nazionale del Sappe. Inoltre elogia il gran lavoro di tutti gli agenti di polizia penitenziaria in servizio presso la Casa circondariale di Fuorni che, da tempo, devono fare i conti con gravi carenze d’organico e la pochezza di mezzi a disposizione.