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Salerno: bilancio di chiusura della rassegna Ra.I.D.

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Salerno: bilancio di chiusura della rassegna Ra.I.D.

In occasione della chiusura della 3^ edizione della rassegna Ra.I.D., diretta da Claudio Malangone –  e organizzata per la seconda volta in collaborazione con il CDTM diretto da Mario Crasto De Stefano – tracciamo un bilancio del quadro coreutico salernitano in compagnia del danzatore e coreografo ideatore della kermesse.  Anche quest’anno il Festival ha trovato spazio – in diversi teatri della provincia salernitana e in particolare a Salerno, presso l’Auditorium del Centro Sociale e al Teatro delle Arti, a Nocera Inferiore, presso il Teatro Diana.  Ra.I.D. ad oggi è diventato un network internazionale poiché coinvolge non solo compagnie provenienti dall’intero territorio nazionale, ma anche da diverse parti del mondo come la Grecia, la Spagna, la Finlandia, il Lussemburgo, l’Albania, il Giappone e il Vietnam.

“Il nostro obiettivo – così come afferma il direttore artistico Claudio Malangone – è quello di creare a Salerno un polo contemporaneo di diffusione dell’arte tersicorea e in 3 anni di attività siamo riusciti a programmare compagnie di “punta” che probabilmente mai sarebbero arrivate nella nostra città. Allo stato attuale – continua – è l’unica rassegna di danza contemporanea con tanti appuntamenti (10 a Salerno e 4 a Nocera Inf.) che si articola nella nostra città. Ma Ra.I.D. non è solo una rassegna, poichè rappresenta anche un progetto di formazione per il pubblico, uno degli obiettivi della Piattaforma AltriOrizzonti, co-diretta con Anna Nisivoccia, e in cui è inserita Ra.I.D.

Il pubblico italiano, in generale poco abituato alla danza contemporanea, così come si può rilevare da dati nazionali, ha mostrato in questi 3 anni un interessante incremento, da noi valutato dall’aumento del numero di spettatori soprattutto di non addetti ai lavori e degli abbonamenti venduti (in 3 anni raddoppiatisi) e ha dimostrato di gradire attivamente l’incontro che al termine di ogni spettacolo gli organizzatori “facilitavano” tra gli intervenuti e gli artisti. La possibilità che l’autore racconti dello spettacolo, dei suoi obiettivi e si confronti con il pubblico a mio parere – ribatte Malangone – avvicina lo spettatore alla performance e rappresenta un importante momento di formazione, soprattutto in un ambito contemporaneo dove la tendenza è proprio quella di rendere il pubblico il più partecipe al processo creativo.

Ma noi siamo ambiziosi – conclude Malangone – e stiamo creando per il 2014 delle partnerships con festivals europei, allo scopo di consolidare maggiormente l’idea di Salerno come città europea anche da un punto di vista di offerta culturale. Pertanto, la sezione internazionale sarà implementata e creeremo dei veri e propri collegamenti tra i diversi festival.”