Operazione della Guardia di Finanza di Salerno. Applicate tre misure, due preventive degli arresti domiciliari e una interdittiva da pubblico ufficio
Su disposizione di questa Procura della Repubblica, la Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di due imprenditori salernitani e della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio per la durata di un anno nei confronti di un appartenente alla Guardia di Finanza
L’esecuzione avviene a seguito dell’accoglimento dell’appello del P.M. da parte del Tribunale del riesame avverso l’ordinanza di rigetto del GIP di Salerno che, pur valutando sussistenti i gravi indizi di colpevolezza, non aveva accolto la richiesta ritenendo invece non più attuali le esigenze cautelari.
Avverso la decisione del riesame gli indagati hanno proposto ricorso alla Cassazione che è stato rigettato il primo giugno, rendendo cosi esecutivo il provvedimento del giudice di Appello. Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno, hanno avuto origine nell’anno 2015, a seguito della segnalazione di un’operazione sospetta, consistente nella richiesta di un bonifico di circa 500.000 euro in favore di una società di diritto elvetico da parte di un imprenditore salernitano.
Gli ulteriori sviluppi investigativi hanno consentito di delineare uno strutturato quadro indiziario in ordine ad ipotesi di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari e di sottoporre a sequestro sia la somma oggetto del bonifico, che la restante somma depositata sul medesimo rapporto di conto corrente.
Dalle indagini è emerso che il principale indagato, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari, avvalendosi anche della collaborazione di altri soggetti che fungevano da prestanome, gestiva un gruppo di imprese operanti prevalentemente nel settore immobiliare o del commercio all’ingrosso di computer, che hanno operato a Salerno, a Roma e a Milano, e che successivamente sono cessate o sottoposte a procedure concorsuali.
L’attività investigativa — concretizzatasi nell’esecuzione di perquisizioni locali e personali nei confronti di numerosi soggetti eseguite nelle province di Salerno, Avellino e Roma, e di verifiche fiscali nei confronti delle società coinvolte — ha consentito di raccogliere diversi elementi informativi circa la potenziale pericolosità sotto il profilo penale e fiscale degli indagati, i quali avevano costituito una struttura associativa stabilmente organizzata, finalizzata all’evasione fiscale per mezzo di alcune società amministrate da soggetti fiduciari.