Si è svolta questa mattina, presso il Grand Hotel Salerno, l’assemblea dei medici della Provincia indetta dal Consiglio dell’Ordine
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Questa mattina, al Grand Hotel Salerno, si è svolta l’assemblea dei medici della provincia di Salerno, indetta dal Consiglio dell’Ordine, durante la quale il dottore Giovanni D’Angelo ha svolto la prima relazione da Presidente.
A seguire, c’è stata la cerimonia di consegna della medaglia d’oro a coloro che hanno raggiunto il 40° anno dalla laurea e del logo d’oro dell’Ordine per il 50° e 60° anno di laurea.
E’ la prima volta che si celebra il sessantesimo anno e sono otto i medici che hanno raggiunto questo splendido traguardo, tra loro il Presidente Emerito Bruno Ravera.
Sono invece 15 i laureati nel 1967 (nessuna donna come per i laureati nel 1957) e 191 i laureati nel 1977.
Il bilancio è stato approvato all’unanimità.
L’intervento di Giovanni D’Angelo
Altri dati sono stati forniti dal Presidente Giovanni D’Angelo nel corso della relazione nella quale ha puntato l’attenzione sui giovani e sulla necessità delle nuove generazioni di lasciare l’Italia per potersi realizzare nel lavoro, e sul blocco del turn over, cominciato nel 2009, che determinerà la fuoriuscita dal lavoro di medici con un lavoro stabile, per dar posto a medici con lavoro precario, naturalmente tutto a discapito dell’organizzazione in una professione in cui “la risorsa umana è ben più importante di quella tecnologica”.
D’Angelo si è soffermato su due temi caldi della politica sanitaria in questo momento: la legge sulla responsabilità professionale e quella sulla dichiarazione di fine vita. Importante per D’Angelo è sempre la memoria storica: “custodire il passato e progettare il futuro”.
Nel corso di quest’anno ci sono state 45 procedure disciplinari, 12 sospensioni, una radiazione, 18 cancellazioni per morosità, 483 neo iscrizioni, 421 di medici e 71 di odontoiatri, 80 trasferimenti in Italia, 25 all’estero.
Anche il Presidente Emerito Bruno Ravera, che ha ricevuto il logo d’oro dell’Ordine per celebrare i suoi 60 anni dalla laurea e dall’iscrizione all’Ordine di Salerno, ha tenuto il suo discorso di commiato dopo le dimissioni, dichiarando che l’Ordine è un organo non apolitico, a cui bisogna stare vicini anche in maniera dialettica, “affrontando con durezza il futuro, perché il futuro è duro”.
Sul testamento biologico ha detto che: “Il medico deve aiutare il paziente nel morire, ma non deve aiutarlo a morire”.
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