350 mascherine al giorno realizzate con materiale di recupero da un gruppo di volontari e distribuite gratuitamente attraverso la Protezione Civile. L’iniziativa di una famiglia di Salerno
L’emergenza Coronavirus sta mettendo in ginocchio l’Italia ed in questi giorni il monito è “restate a casa”. “In fondo ci invitano a restare sul divano”, dicono, per convincere anche i più irresponsabili che le restrizioni sono fondamentali per il bene comune. Ma il divano non è una tentazione per chi, fermato in casa dalle ordinanze di contenimento, ha deciso di trasformare il proprio tempo in occasione di aiuto concreto.
Così una coppia di coniugi di Salerno, i rispettivi genitori, zii e amici hanno fatto squadra, mettendo in piedi una catena di produzione che sforna circa 350 mascherine al giorno in tessuto non tessuto (TNT) messo a disposizione da alcune aziende locali.
A capitanare il gruppo di volontari c’è Mirko Raiola, che, munito di apposita autorizzazione a circolare, va su e giù per la città per consegnare le mascherine prodotte e connettere le varie sedi operative (le abitazioni delle persone coinvolte). Ognuno si è attrezzato come può: chi ha la macchina per cucire cuce, chi non ha mai stirato stira, qualcuno taglia e così via.
Tutto è iniziato dalla realizzazione di un prototipo di mascherina, secondo un modello chirurgico non sterile, sottoposto al Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli e al Comandante della Polizia Municipale Mario Sposìto, responsabile del servizio di Protezione Civile, i quali, fatte le dovute valutazioni, hanno espresso parere positivo e hanno favorito lo sviluppo di questa operazione che attualmente conta 16 persone coinvolte, tutte a titolo gratuito, e permette giornalmente la consegna delle mascherine prodotte alla Protezione Civile, alle Forze dell’Ordine, a ospedali, supermercati e enti che ne fanno richiesta.
In un giorno solo, ad esempio, 80 mascherine sono state consegnate al reparto di Ginecologia dell’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, 80 al Nido e alla Terapia Intensiva Neonatale del S. Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, 60 al CeDiSa Centro Dignostico Salernitano, 40 alla Centrale Operativa del 118 cittadino, e così via, cercando di arginare quell’incredibile carenza che l’emergenza sanitaria ha messo in evidenza su scala nazionale.
In queste giornate difficili l’impegno di chi si dedica al bene comune ha il potere di mantenere saldo quel senso di comunità che nel forzato isolamento può apparire dissolto. Per questa ragione, per raccontare il progetto e guidare chi voglia fare altrettanto in altre realtà locali, è nata la pagina Facebook MascherinAmica, che sta ricevendo adesioni e manifestazioni di solidarietà da più parti, stringendo un legame di collaborazione anche con la nota rete di Te lo regalo se vieni a prenderlo Salerno (pagina Facebook), in cui si invitano gli utenti a donare gomitoli di lana, fogli di TNT (ad esempio le tovagliette che utilizzano alcune pizzerie o bar) e quant’altro possa essere utile per la realizzazione delle mascherine. Perché “andrà tutto bene”, ma se tutti, nel nostro piccolo, proviamo a dare un contributo, andrà anche meglio.