In questo campionato la Salernitana ha realizzato uno solo dei quattro rigori a favore. Altro dato negativo sono le troppe espulsioni: dopo le due contro il Pescara si è arrivati a quota undici
[ads1]Con i due cartellini rossi rimediati nella gara contro il Pescara, la Salernitana si è confermata la squadra più “cattiva” del campionato, arrivando a quota undici espulsioni in appena 25 giornate.
Un problema quello di non riuscire a terminare la partita in undici che affligge i granata dall’inizio del campionato e che probabilmente ha più di una spiegazione. In alcune circostanze, infatti, i cartellini rossi sono stati frutto di una condizione fisica precaria, con i giocatori spesso in ritardo sul pallone e quindi costretti a ricorrere al fallo. Altre volte, invece, sono stati la spia di poca lucidità e di un eccessivo nervosismo presente in seno alla squadra. Davvero incomprensibili ieri i falli di Zito e Empereur, arrivati a metà campo e in situazioni di gioco dove bastava molto meno per arginare l’iniziativa avversaria.
Resta il dato che nelle nove occasioni in cui la Salernitana ha finito la gara in inferiorità numerica, ha raccolto 5 sconfitte, 3 pareggi e una sola vittoria, quella della quinta giornata contro la Ternana. Queste ingenuità certamente d’ora in avanti non vanno più commesse, non si possono concedere certi vantaggi agli avversari, sperando che anche gli arbitri comincino a vederci un poco meglio.
Altra “maledizione” emersa nella partita contro gli abruzzesi, è quella dei rigori a favore: quello di Coda è stato infatti il terzo errore degli undici metri su quattro concessi alla Salernitana in questo campionato. Il bomber granata dopo essere stato freddo e deciso nel realizzare l’1-o, nel secondo tempo ha deciso di cambiare lato, facendosi ipnotizzare da Fiorillo. E’ anche vero che Coda è il terzo rigorista diverso designato in questa stagione. Nel girone d’andata a presentarsi sul dischetto e a fallire la trasformazione erano stati Eusepi, in Salernitana-Spezia, risultato di 0-2, e Gabionetta, nella gara persa all’Arechi contro il Trapani.
Adesso occorre sfatare in fretta questo “tabù” che rischia di costare diversi punti nell’economia di un campionato. Diventa fondamentale individuare il rigorista più “affidabile” e stabilire una gerarchia precisa ogni volta che si scende in campo, anche per evitare discussioni come quella verificatasi ieri tra Coda e Gatto al momento del secondo penalty. Il raggiungimento della salvezza passa anche dalla cura di questi dettagli, sebbene Menichini nel post partita abbia affermato che il rigorista designato è Coda e, a seguire, c’è Alfredo Donnarumma.
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