Salernitana Spal, che confusione. La squadra vale questa classifica, Salerno è depressa di calcio, granata a un punto cruciale della stagione
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[dropcap]1[/dropcap] L’angolo del Mister A questo punto il 3-5-2 non sembra il miglior vestito per questa Salernitana. I granata soffrono nella costruzione di gioco (lenta e con poche idee) e non ne guadagnano in copertura. È emblematica l’azione del rigore (dubbio ma ci può stare), a favore della Spal. La diagonale di Vitale è frutto di uno sbilanciamento nostro e di una rapida ripartenza della Spal con Finotto che evita Schiavi (goffo)e s’invola verso l’area granata. La squadra non gira, resta spesso bassa e schiacciata e va in difficoltà a causa del fraseggio e delle triangolazioni degli avversari.
[dropcap]2[/dropcap] L’angolo del Mister 2 Soprattutto appare lampante che la Salernitana non finalizza ciò che produce. La maggior parte delle sortite offensive sono cross dal fondo che vengono sfruttati poco e male. L’attacco è abulico, solo 3 gol in 6 partite, tra cui quello di Coda ieri, a tempo scaduto. Il Mister sa, il Mister vede ma personalmente, non hanno convinto i cambi, che hanno costretto Zito e Rosina su tutti a cambiare posizione almeno tre volte. Va bene la squadra dinamica purché le continue variazioni non creino confusione tattica.
[dropcap]3[/dropcap] Quanto vale? Al netto dei risultati è probabilmente necessario riconsiderare l’effettivo valore della squadra. I nomi vanno bene fino a un certo punto, soprattutto se sorretti da un progetto tecnico e supportati da prestazioni convincenti e vincenti. Sennò si parla di aria fritta. Non vedo singoli capaci di risolvere la partita all’improvviso, le potenzialità sono un’altra cosa. La Salernitana vale la classifica che ha senza se e senza ma.
[dropcap]4[/dropcap] All’attacco Dicevamo dell’attacco granata, poco pungente e un po’ in ambasce nelle ultime settimane. Mancano alternative convincenti al posto dei titolari, i quali non sono mai stati messi in discussione. Lo schieramento penalizza fortemente le qualità degli interpreti. Coda è troppo solo, Rosina è spesso costretto a cambiare continuamente posizione e, forse, a sacrificarsi eccessivamente. Donnarumma non ha continuità. È una chiave fondamentale; quando hai bisogno di fare risultati sono i gol fatti a fare la differenza. Che i recuperi di Bernardini e Odjer, in particolare, possano dare l’equilibrio decisivo all’assetto tattico della Salernitana.
[dropcap]5[/dropcap] Un punto cruciale Artefici del nostro destino, se per settimane siamo stati nel limbo del centro classifica senza capire dove mirare, a questo punto è evidente che dobbiamo allontanare lo spettro dei play-out, a soli due punti. È una situazione che non voleva nessuno ma alla quale bisogna reagire. L’atteggiamento dell’Arechi ci sta, la sensazione generale è che Salerno sia depressa di calcio. Il tifoso medio si sente inerme. Tifa, spera, va allo stadio e si scoraggia facilmente. Perché in fondo si va allo stadio per la maglia ma anche per godere di uno spettacolo, di una giocata, di un bel gol; soprattutto di un atteggiamento che onori ogni componente. Ma il tifoso medio sa anche accontentarsi e alla fine l’importante sarà raggiungere un obiettivo. Purché non si ricominci ogni volta daccapo.
Foto: Alfonso Genovese
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