Salernitana Novara, risultato scialbo, prestazione mediocre, partita (e maglia) grigia. Nel limbo di un campionato mediocre, Minala è l’unico lampo in una Salernitana altrettanto mediocre
Salernitana Novara
[ads1] [dropcap]1[/dropcap] L’angolo del Mister Partire col 3-4-3, rinculare sul 3-5-2 e chiudere gli ultimi 5 minuti col 3-4-1-2. Non è tanto una questione di moduli quanto di mentalità e di atteggiamento. Il Mister conosce i suoi uomini e vede la partita meglio di migliaia di mister da spalti ma questo non basta a non far storcere il naso al momento dei cambi. Zito per Vitale (uno dei migliori per chi scrive…), soprattutto Della Rocca per Improta (con il nuovo acquisto Sprocati in panchina) non sono sembrati cambi di chi vuole offendere e vincere. L’arrembaggio finale con la doppia punta (Joao Silva) è solo ipotetico.
[dropcap]2[/dropcap] Mediocrità È il sostantivo giusto per descrivere la situazione in cui aleggia la Salernitana oggi, nel limbo della classifica, a due punti dalla zona pericolosa. Mediocre è stato il risultato e nel complesso anche la prestazione. Mediocre è stato il mercato, in attesa di chissà quali botti, così come la chiusura della trattativa per Crimi. Mediocri sono le dichiarazioni di rito, sempre le stesse, degli addetti ai lavori. di conseguenza, mediocre è l’atteggiamento del pubblico che, d’altronde, segue con passione la sua squadra del cuore a prescindere da progetti, programmazioni o ambizioni.
[dropcap]3[/dropcap] Joseph Minala Il camerunense merita un versetto a parte. Balzato agli onori della cronaca più per i dubbi anagrafici che per le doti tecniche, Minala gioca titolare dopo circa 5 mesi e si vede. Il primo tempo alimenta più di qualche dubbio circa le qualità del giovane centrocampista. Nel secondo, invece, Minala cresce, prende confidenza col campo e coi compagni e chiude Salernitana Novara con una prova dignitosa. Non sarà un fenomeno ma sicuramente potrà dare una grossa mano ad un reparto numericamente (e non solo…) ridotto. In bocca al lupo Joseph!
[dropcap]4[/dropcap] L’imprenditore che non fa impresa Premesso che la dirigenza attuale è già entrata di diritto nella storia della Salernitana, sappiamo bene che Lotito si lamenta di non essere un benefattore (giustissimo) ma anche dell’atteggiamento del pubblico. Non è facile fare calcio e conseguire risultati e i meriti vanno riconosciuti. Ma se 8120 è il minimo stagionale, mi chiedo quante squadre si possono permettere questi numeri. All’esordio casalingo col Verona, erano 19709. Sarà forse fisiologico che le prestazioni della squadra e il lavoro della Dirigenza condizionino anche l’andamento del pubblico? Penso di si. Permettersi una base media di 10000 spettatori è un lusso. Quanta impresa ci vorrebbe a far aumentare il dato? Nella pochezza generale, basterebbe poco.
[dropcap]5[/dropcap] Questione di marketing Non per fare critica preventiva ma è doveroso parlare della terza maglia, quella grigia, che a tantissimi non è piaciuta. Quegli stessi tantissimi dovrebbero essere potenziali acquirenti di un prodotto realizzato da Givova su indicazioni dell’ufficio marketing. Si sa che la piazza è legata alle tradizioni della Salernitana. Magari altre soluzioni cromatiche avrebbero convinto di più il pubblico ed entusiasmato i collezionisti. I dati di vendite ci diranno se la scelta è stata azzeccata. Un dato però è certo: la maglia era di certo in pendant con il cielo e il risultato di sabato, entrambi grigi.