Nel post partita di Salernitana – Virtus Lanciano, le dichiarazioni di Claudio Lotito, Marco Mezzaroma e Leonardo Menichini
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Vittoria di misura per la Salernitana contro il Lanciano dopo essere imposta 4-1 nell’andata dei play-off. Nonostante una salvezza sofferta finalmente raggiunta, la piazza non si è dimostrata soddisfatta per l’andamento dell’intera stagione e l’ha manifestato con l’eloquente striscione “Meritiamo di più” e il vuoto lasciato in curva all’80’. Presenti all’Arechi anche i co-patron Claudio e Marco Mezzaroma che a fine partita hanno parlato in sala stampa.
Lotito si è dimostrato vulcanico come sempre: “Non mi sembra che la società non abbia messo in campo risorse, tempo e organizzazione. Non sono soddisfatto della stagione, ma di aver mantenuto la categoria sì. Abbiamo fatto investimenti importanti che non hanno prodotto il risultato sperato, abbiamo lottato contro gli infortuni che non sono solo muscolari ma da traumi. A gennaio ho detto che l’obiettivo sarebbe stato quello di mantenere la categoria ed è stato raggiunto. Questa squadra è la settima in serie B per monte ingaggi, e questo vuol dire che abbiamo allestito una rosa di qualità. La piazza se viene strumentalizzata mediaticamente favorisce discrasie all’interno dello spogliatoio. Alla società non si può rimproverare nulla perché io e mio cognato ci abbiamo rimesso 14 milioni; se poi dobbiamo creare problemi a questa città ne prendiamo atto, ma le chiacchiere stanno a zero. Ho detto alla squadra che nei momenti di difficoltà devono lottare sempre perché i tifosi salernitani sani li sostengono sempre, hanno un senso di appartenenza unico ed è giusto che si facciano degli sforzi per soddisfare le esigenze della gente. Il futuro? Dipende da voi, e sicuramente faremo tesoro dell’esperienza che abbiamo maturato anche se bisogna ripartire da un ambiente diverso altrimenti mi stufo. Le critiche costruttive sono ben accette, quelle distruttive no. La città deve essere orgogliosa di avere una società così!“
Ha commentato Marco Mezzaroma: “Ci metto anche la mia faccia, è stata una contestazione alla società e quindi anche alla mia persona. Nel calcio ci sta, purché sia una contestazione civile, come mi sembra sia stata, i tifosi hanno tutto il diritto di esprimere le proprie opinioni. Capisco la delusione, vorrei capire che i tifosi facessero mente locale perché la loro sofferenza è anche la nostra, anzi forse un po’ in più. Fa parte del gioco. Adesso abbiamo qualche idea ma penso sia opportuno sederci a tavolino con la dirigenza e fare le dovute valutazioni come si fa in qualsiasi attività. È stata un’annata molto sofferta, non era quello che ci aspettavamo anche se ci sono stati molti fattori che hanno influito tra cui la sfortuna e alcune dinamiche arbitrali ma queste non le prendo come giustificazioni; la stagione è andata mala anche per questo, ma non solo per questo. Abbiamo commesso alcuni errori, sarebbe paradossale pensare che siamo contenti di questa stagione. In qualche momento la fiducia è venuta a mancare, ovviamente parlo per me, quando sembrava che si muoveva un po’ tutto contro, senza entrare nello specifico. Tendo sempre a ragionare in maniera positiva, nella prossima stagione dovremo sicuramente fare meglio“.
In sala stampa anche Leonardo Menichini, che l’anno scorso ha guidato la Salernitana in serie B e quest’anno, richiamato a campionato in corso, è riuscito nell’obiettivo di raggiungere la salvezza: “Abbiamo sempre cercato di giocare, creando palle gol ma solo in queste ultime partite siamo riuscite a concretizzare di più, a volte ci vuole anche un pizzico di fortuna. Quando la squadra ha capito che dovevamo subìre pochi gol, tutti si sono sacrificati a partire dagli attaccanti e ci ha permesso di trovare equilibri migliori su cui abbiamo costruito questa salvezza. Non è stato facile, non abbiamo mai mollato e di questo devo dare atto ai miei collaboratori e ai mie calciatori. Abbiamo ottenuto la salvezza, l’avremmo voluta centrare prima ma siamo contenti ugualmente e questo ci riempie di orgoglio e felicità. Salerno è una piazza passionale e non c’è un allenatore che va bene, o meglio vanno bene fin quando c’è il mercato, poi questa passione porta a una critica continua. Chi viene a Salerno deve mettere in preventivo questo, e io l’ho fatto leggendo poco e concentrandomi sul lavoro sul campo. Futuro? Ci sarà modo e tempo per parlarne, ciò che dico è che non c’è nessuna clausola nel contratto. Sono molto sereno e felice di essere riuscito a lasciare questa città in serie B, poi ci sarà modo e tempo di parlare e decidere. La salvezza la dedico alla mia famiglia che soffre con me, a mio padre Pietro che ha 90 anni e mi segue dalla Toscana”.
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