Salernitana Lanciano, tra amarezza, ironia e speranze. Il calendario, Mai dire Gol e una rincorsa da film. Vediamola da un altro punto di vista
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Salernitana Lanciano, ho visto quello che non volevamo e, da visionario, anche Mai dire Gol. Ma ho sentito la passione, che rinnova credo e fiducia. A cosa aggrapparsi? Al calendario, ai tackle di Moro e alla voglia di Nalini. E ad Aristoteles…
[dropcap]1[/dropcap] I fischi a Tounkara. L’impressione che possa spaccare la partita, legata alla consapevolezza che, da un momento all’altro, si possa perdere in un bicchier d’acqua. È vero, per carità, irrita il colpo di tacco, l’accartocciarsi su sé stesso, la stecca volante. Però qualche giocata gli riesce. E i compagni non lo assistono in un paio di buoni movimenti. Ma diciamo pure che schierarlo in quella posizione alla prima da titolare non l’ha aiutato. Perché i fischi al capro espiatorio quando si vedono ben altri scempi? Forse Il tempo è poco per aspettare potenziali promesse. Ma sono trentuno partite che si giustificano altri indecorosi santoni della pelota con curriculum più “importanti”. Del resto, abbiamo applaudito anche Chianese.
[dropcap]2[/dropcap] Le chiacchiere al Bar Sporting. Stamattina, per caso, ho fatto colazione al mitico Bar Sporting, zona Vestuti. Mi è sembrato di entrare in un piccolo tempio. C’era Ciccio Rocco che prendeva il caffè e un’aria di storia che aleggiava. Si parlava di Salernitana, ovviamente, con convinzione e cognizione di causa. È un modo per pesare l’attaccamento, incondizionato. Se c’è qualcuno che non perderà mai, quello è certo, è il tifo granata. Inossidabile e passionale. Un capitale sul quale s’investe ancora troppo poco.
[dropcap]3[/dropcap] Mai dire Gol. La Gialappa’s dei tempi d’oro ne avrebbe fatto una puntata speciale. Nel rivedere gli hilights per l’ennesima volta, li ho immaginati con gli effetti sonori della storica trasmissione (provateci, nello sconforto vi strapperà un mezzo sorriso…). Imbarazzanti gli errori sotto porta, alcuni lisci spaventosi, le amnesie difensive dei primi due gol subiti. È racchiuso tutto lì. Il vice di Menichini, Bonatti, ha parlato di concentrazione e lucidità. Roba di poco insomma, proprio di cui non preoccuparsi. Oronzo Canà invocava Lourdes e il bagno nella fontana…io spero che qualcuno vesta i panni di Aristoteles e salvi la Longob…ops, la Salernitana.
[dropcap]4[/dropcap] Si può dare di più. Mi viene in mente la frase “attaccanti serviti poco e male…”. Col cazzo, penso. Un campionato scarso, talmente scarso che la Salernitana, penultima e con evidenti limiti tecnici, produce comunque un’enorme quantità di occasioni da gol. Il sogno di qualsiasi attaccante, a Salerno viene definito con “sentire il peso…”. Ma di cosa, di fare gol??È l’essenza di questo sport, quindi vuol dire che abbiamo attaccanti non all’altezza, che anche dopo essersi sbloccati non hanno continuità. Spero ancora che qualcuno vesta i panni di Aristoteles, come fecero D’Isidoro, Artistico, Masinga, Ganci.
[dropcap]5[/dropcap] Partite clou. Ho quasi 33 anni e seguo la Salernitana da quando ne avevo 6. Per quel che ricordo, non ho mai provato tanta rabbia come ieri. Bestiale. Ne abbiamo mancati di appuntamenti importanti, hanno caratterizzato la nostra storia. Ho pensato alle stagioni del ’95 e del ’96. Forse è anche per questo che il sentimento non solo è forte ma cresce. Amore e tenerezza per chi soffre, è per questo che ci esaltiamo con poco. Salernitana Lanciano. Ieri era una situazione ideale. Scontro diretto dopo una vittoria fuori casa. Ne mancano 11 e a vedere il calendario direi che non possiamo lamentarci. E allora crediamoci ancora una volta. Male che va ci stringeremo ancora di più attorno alla maglia. Ai calciatori direi di godersi queste 11 partite, una rincorsa da film che potrebbe segnare la vostra vita, non solo calcistica. [ads2]