Finisce 1-1 all’Arechi tra Salernitana e Chievo. Bel secondo tempo dei granata. Ventura a fine gara elogia i suoi: “Ho capito che i miei ragazzi se vogliono possono”
La Salernitana pareggia 1-1 all’Arechi contro il Chievo e fallisce cosi l’aggancio alla vetta della classifica. I granata disputano però un ottimo secondo tempo ed al termine della partita il mister Giampiero Ventura è comunque soddisfatto.
“Ho detto ai giocatori che ero più soddisfatto del secondo tempo di stasera che della vittoria di tre giorni fa perché nei secondi 45 minuti abbiamo giocato con intensità mettendo il Chievo in difficoltà – ha detto il tecnico granata in sala stampa – Loro avevano anche un giorno in più di riposo e infatti nella prima mezz’ora la gamba era totalmente diversa. In più non c’era serenità. Dopo il pareggio si è tolta un po’ di ansia. Purtroppo sono sempre gli stessi a giocare, ma sono soddisfatto perché ho capito che i miei ragazzi se vogliono possono. Devono prendere coscienza, oggi abbiamo fatto un piccolo passo avanti rispetto a Trapani. Siamo a due punti dalla vetta dopo cinque partite, avrei messo la firma a inizio campionato”.
Il mister poi passa all’analisi della partita: “Siamo andati in difficoltà all’inizio perché non trovavamo la soluzione giusta, poi l’episodio del rigore ci ha permesso di giocare meglio nel secondo tempo e infatti il Chievo non ha mai superato il centrocampo. Poi naturalmente loro si sono chiusi in area di rigore e noi potevamo sfondare solo con traversoni. Fatica a segnare? Stasera in parte è vero, ma va analizzato un contesto diverso.Due mesi e mezzo fa questa squadra si salvava ai rigori ai playout. Bisogna dare tempo a questa squadra, la più giovane del campionato. La crescita deve essere graduale, non si può pensare di avere tutto e subito”.
Infine Ventura spiega perché il primo cambio sia arrivato solo all’89’: “Diventava obiettivamente difficile cambiare qualcosa, volevo fare un cambio prima dell’espulsione, poi 10 contro 10 non aveva senso perché le due punte non le potevo toccare e il nostro fraseggio serviva per andare sugli esterni. Ho fatto scaldare Lopez perché entrambi gli esterni erano in difficoltà, ma sono considerazioni facili con il senno di poi”.