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Salernitana beffata, ai rigori la spunta il Carpi

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Salernitana beffata, ai rigori la spunta il Carpi
Salernitana

Partita dai due volti per la Salernitana di mister Bollini che chiude la prima frazione avanti 0-2, salvo poi farsi rimontare e cedere ai calci di rigore

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Una Salernitana a lunghi tratti emozionante, capace di portarsi avanti di due lunghezze sull’ostico manto del “Cabassi”, finisce col farsi rimontare dai biancorossi del Carpi e cedere, dopo un extra time altrettanto vibrante, alla lotteria dei calci di rigore.

Al doppio vantaggio siglato dal nuovo arrivato Minala dopo appena centoventi secondi di gioco e al raddoppio di un funambolico Zito al minuto trentadue, hanno risposto – nella ripresa – Malcore (complice un penalty che definire “dubbio” appare come un eufemismo) e Concas.

Nel primo supplementare altre due reti: Salernitana ancora avanti con Bocalon, Carpi duro a morire e in goal con Nzola.

Ai calci di rigore fatali gli errori di Rosina e del bomber ex Alessandria, Bocalon.

La cronaca dei novanta minuti

Dinnanzi ad una cornice di pubblico non propriamente delle grandi occasioni, Salernitana e Carpi partono col piede sull’acceleratore.

A farlo sono sopratutto i granata che, dopo appena due giri di lancette, trovano il primo vantaggio di serata con Minala.

Corner battuto da Vitale sul primo palo, Bernardini di testa allunga il pallone per Minala che insacca alle spalle di Colombi.

Ci si aspetta la reazione veemente del Carpi, ma è un pò come star lì in attesa di Godot.

Rosina e compagni lo capiscono, provano coraggiosamente ad affondare il colpo e ci riescono.

Al minuto trentadue, gli ospiti trovano una grande ripartenza sull’asse Rosina-Bocalon, con l’attaccante che serve un assist al bacio per Zito che deposita in fondo alla rete il pallone dello 0-2.

Il “Cabassi” è gelato, a far festa sono solo i coraggiosi ed indomabili ottantaquattro supporters provenienti da Salerno.

A questo punto, il Carpi prova una reazione di orgoglio con la forza della disperazione a fare da volano, ma i granata sono davvero ben messi in campo.

A pochi istanti dall’intervallo, Mbakogu ha una ghiotta occasione di riportare i suoi in scia, ma si fa ipnotizzare da un ottimo Adamonis.

La ripresa delle ostilità presenta un Carpi decisamente più arrembante sin dalle prime battute.

Concas subentra al posto di uno spento Saric, all’ottavo minuto Mbakogu sbagli ancora in acrobazia.

Bollini inserisce Odjer a “far legna”  al posto di un Ricci poco brillante e al minuto tredici Pucino ha una clamorosa occasione per far scorrere i titoli di coda; pur tuttavia, il direttore di gioco (il signor Gavillucci della sezione di Latina) interviene fischiando una punizione per i padroni di casa.

Come se non bastasse, la serata “storta” dell’arbitro continua qualche minuto dopo: Malcore si invola in area, Bernardini è abile a rubargli la palla, ma per l’arbitro si tratta di calcio di rigore tra lo stupore generale e le vibranti proteste dei granata.

Dal dischetto lo stesso Malcore realizza il 2-1.

La partita si riaccende e l’episodio appare decisivo.

Il Carpi insiste e la Salernitana commette il gravissimo errore di abbassare troppo il baricentro.

Al 33′, dopo un forcing convinto dei padroni di casa, Concas realizza il goal del pari, raccogliendo il calcio di punizione di Pasciuti.

Tutto da rifare per gli ospiti: il nuovo entrato Alex prova a suonare la carica, ma la stanchezza generale si fa sentire e i novanta minuti si chiudono sul punteggio di 2-2, non prima di un palo clamoroso colpito da Rosina a ridosso del novantesimo.

I supplementari

Pronti-via, ed esattamente come era accaduto nella prima frazione di gioco, la Salernitana torna in vantaggio, grazie ad un errore di Pasciuti che azzarda un pericolo retropassaggio carpito da Bocalon che insacca per il provvisorio 2-3.

Bollini è costretto a sostituire l’infortunato Pucino con Perico, in campo succede di tutto con occasioni importanti da una parte e dall’altra.

Calabro inserisce Giorico per Pasciuti e il nuovo entrato si dimostra immediatamente decisivo: si incarica di una punizione ribattuta e a Nzola non resta che involarsi e siglare il clamoroso 3-3.

Il secondo tempo supplementare è un autentico stillicidio per le due formazioni che non ne hanno più e attendono solo la lotteria dei calci di rigore.

I calci di rigore

Il primo penalty dei granata è calciato dall’esperto Rosina che, tuttavia, fallisce. Mbakogu è molto più lucido e realizza.

La Salernitana affida la seconda conclusione a Minala che riporta i granata in pareggio.

Malcore è ancora una volta glaciale ed il Carpi torna a condurre.

Il terzo calcio di rigore è affidato al bomber Bocalon che fallisce, complice un ottimo intervento di Colombi.

Sembra già finita, ma Jelenic fallisce a sua volta.

Ci prova Tuia, protagonista di una seconda frazione di gioco particolarmente nefasta, che riesce a farsi perdonare, ma dall’altro lato Nzola non vuole saperne di sbagliare.

Vitale dal dischetto pareggia e tutto è nei guantoni di Adamonis che ha di fronte Concas ma l’emiliano realizza e manda il Carpi al quarto turno contro il Torino.

E cosi al “Cabassi” di Carpi si consuma una delle più clamorose beffe mai subite dalla Salernitana nella sua storia.

Alcune luci, ma anche molte ombre, soprattutto in difesa.

Le parole dei protagonisti

Queste le parole dei protagonisti, rilasciate ai colleghi di Radio Bussola 24, al termine del match tra Carpi e Salernitana:

Salernitana

ALBERTO BOLLINI: Questo risultato mi ha lasciato l’amaro in bocca. E’ stata una partita importante, molto tirata e tipica di quelle che si disputano ad inizio campionato.

Siamo stati attenti in difesa ed abili su ripartenze e palle inattive. Non ci siamo cullati all’intervallo dopo il vantaggio, ma la condizione atletica si è giustamente fatta sentire: avevo dei giocatori che chiedevano la sostituzione, come Ricci.

Poi è chiaro che un episodio come il rigore cambia tutto il film: la Salernitana stava gestendo bene il risultato, ma il rigore ha modificato gli equilibri e non c’era neanche. 

Il rigore è stato decisivo, anche perché la nostra condizione atletica in questo momento non è ottimale. 

Mi dispiace, perché i ragazzi ci credevano, ed io stesso ci credevo. Penso che tre cambi siano pochi per una gara del genere, considerando anche che ho  dovuto cambiare forzatamente due giocatori per problemi fisici.

Della squadra mi è piaciuto che ha saputo dare il massimo. Su cosa migliorare? Dobbiamo crossare di più ed attaccare di più. Ci manca un pò di cattiveria in avanti, soprattutto nei momenti finali della gara quando le squadre sono stanche”.

 

ALESSANDRO BERNARDINI: Il calcio di rigore ha condizionato la gara, dal campo mi è sembrato di fermare la palla e l’attaccante mi è arrivato addosso poco dopo, mentre l’arbitro evidentemente ha visto il contrario. E questo è il motivo del penalty assegnato ingiustamente. 

Non so senza il calcio di rigore per gli avversari avremmo vinto o meno. Penso che rispetto alla parte finale della scorsa stagione, questa sera abbiamo concesso molto, e questo vuol dire che in fase difensiva dobbiamo lavorare tanto.

Peccato per la sconfitta: mi sarebbe piaciuto sfidare una squadra di serie A. 

Credo che le gare finora giocate da noi non siano sufficienti per poter stabilire che tipo di campionato potremmo disputare. Questa partita è stata soprattutto un ottimo allenamento e una significativa prova in vista della stagione. 

Ma il campionato penso che sarà tutt’altra storia rispetto a questa sera. 

Siamo stati in partita, mi spiace aver preso l’ultimo goal perché una volta tornati in vantaggio potevamo portare a casa il risultato. 

Il goal di Concas è stato anche merito suo, noi dobbiamo migliorare, ma siamo sulla strada giusta anche perché siamo pronti per farlo, già ben orientati in tal senso”.

 

RAFFAELE PUCINO: Fa male perdere in questo modo, ci tenevamo a passare il turno e ce lo meritavamo anche perché stiamo lavorando molto da quando abbiamo iniziato il ritiro.

Il rigore è un errore dell’arbitro, ma questi episodi ci sono da sempre nel calcio e dobbiamo accettarli. 

Il primo tempo lo abbiamo concluso 0-2, ma anche loro hanno avuto delle occasioni e quindi dobbiamo imparare ad essere più attenti. 

I prossimi giorni ci serviranno a migliorare gli automatismi e a conoscerci meglio. 

Il mio infortunio? Nulla di grave, una piccola contrattura e assieme allo staff tecnico e sanitario abbiamo preferito non rischiare ed è per questo che sono uscito”.

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