Salernitana, De Silvestro e Pisano regalano il primo derby della stagione nell’anno della B di Delio Rossi. Ma all’inizio quanti problemi…
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Una promozione bella e sofferta, di certo inaspettata, dopo la lunga attesa culminata nella conquista della B del 1990, è indubbiamente quella del 1994, con Delio Rossi sulla panchina della Salernitana. Un campionato, quello di serie C1 del 93/94, contrassegnato inizialmente dalla contestazione dei tifosi, che dopo la B persa nello spareggio col Cosenza e il passaggio di proprietà da Soglia a Casillo, avevano visto fallire il progetto tecnico di Simonelli prima e quello di Sonzogni poi, vanificando il sogno della cadetteria a poche giornate dal termine. La società rappresentata da Casillo e Del Mese aveva addirittura deciso di congelare la campagna abbonamenti. In questo clima e dal ritiro di Alberè di Tenna, gli uomini di Delio Rossi posero le basi per spiccare il volo.
L’inizio non fu certo esaltante: nell’amichevole di Lagonegro con l’Agropoli, il 14 agosto, oltre duecento tifosi occuparono il campo da gioco, in contestazione con la società; i primi risultati furono due 0-0 col Leonzio all’Arechi e col Matera sul neutro di Molfetta. La tifoseria continuava la sua protesta disertando i botteghini ma non i gradoni del principe degli stadi; oltre mille i tifosi che scavalcarono i cancelli della Curva Sud nella partita d’esordio.
Nel derby con l’Ischia, risolto da un guizzo di Capitan Pisano, appena 2311 i paganti ma la vittoria sembrò dare il giusto corso alla stagione Granata ma bastarono 7 giorni a rimescolare le carte, con la Salernitana sconfitta meritatamente per 2-0 a Reggio Calabria, su stessa ammissione di Mister Rossi. Dopo una settimana di passione, sabato 10 ottobre il derby con l’Avellino. La partita riportò il grande pubblico all’Arechi (l’anno prima per il derby campano furono 22.000, allora record per la categoria), l’incasso sfiorò i 140 milioni ma furono circa tremila i tifosi che, dopo aver forzato gli ingressi, decisero di vedere il match senza fare il biglietto.
Dopo 15’ Massimiliano De Silvestro siglò il vantaggio con un calcio di punizione, suo marchio di fabbrica. Dopo altri 15’ il pareggio dei bianco verdi di Fresta (che l’anno prima decise il derby al Partenio). La rete scatenò i primi mugugni ma al minuto 78 il penalty di Giovanni Pisano regalò il nuovo vantaggio e infuocò il pubblico granata. Finì 2-1 e quella vittoria rimane scolpita negli annali di un Campionato fantastico e di una Salernitana unica e irripetibile. E pensare che il Campionato era iniziato tra contestazioni, polemiche, proteste e minacce in un Arechi quasi deserto.
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