Il 4 settembre è una data significativa per Lentiscosa, perché si celebra la Fede e la devozione a santa Rosalia, con una lunga processione. La sera è animata dal concerto di Nicola Napolitano & il Trio in – cantus
Ore 17.00 del pomeriggio del 4 settembre parte la tradizionale processione che accompagna santa Rosalia in tutto il paese. Dura 4 ore e porta la santità in ogni angolo di Lentiscosa, come gesto di vicinanza nei confronti dei malati e delle persone anziane. Il parroco don Gianni Citro è insieme al vescovo della diocesi, Antonio De Luca, e ai parroci delle parrocchie vicine don Andrea Sorrentino e don Antonio Toriello.
LA PROCESSIONE – Nonostante la volontà, e regola, della diocesi Teggiano-Policastro di eliminare gradualmente gli addobbi di oro e soldi sui santi, a Lentiscosa appare più difficile da attuare. La statua è infatti (come si nota dalla foto) stracolma di “oggetti” profani e che quasi offuscano il suo valore sacro. Fa parte della tradizione religiosa, dicono, e quindi rimane in una delle processione dove gli elementi della Tradizione sono fortemente mantenuti: giovani e anziani percorrono la processione a piedi nudi; il lancio dei petali dei fiori che, come una pioggia colorata accarezza e sfiora la santa; tradizione che passa dalla nonna Adele alla nipotina Adele Russo (vedi la foto).
Durante questo lungo e faticoso percorso ci si può soffermare però ad osservare l’antichità di questo piccolo e suggestivo paese. I fedeli si incontrano, si salutano affettuosamente, si sorridono e in questa unione, armonia, si percepisce qualcosa di questa comunità. Lentiscosa si afferma uno dei paesi più uniti in quei momenti in cui occorre esserlo, basti pensare alla buona organizzazione che c’è dietro eventi come “La sagra della maracucciata”, o in questi giorni di festa, quando ognuno sente di stare accanto all’altro, perché in comune c’è Lentiscosa. Dal timbro orientale, la Fede dei lentiscosani, è molto radicata, molto forte e tradizionale. Si alimenta di simboli e di attiva compartecipazione. La santa si ferma diverse volte, si va oltre la processione, ma è come una sorta di ingresso nelle case e nelle strade del paese, impregnato di carità e amore. La banda ha un ruolo importante che, molto presente, fa figurare la processione come una sorta di cammino della speranza.
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LA CITTA’ DI SAN GIOVANNI A PIRO, LA BANDA – Presente sul territorio da 14 anni, coordinata dal maestro Emanuele Sorrentino, è composta da molti musicisti di Camerota. Durante le processioni svolgono marce sinfoniche militari di cui gli autori sono come Lufrano, Cancelli, Cardaropoli, Cammarano (Vincenzo, di Camerota), Gino Bello, Ippolito, Centofanti. Nei concerti invece offrono ancora più varietà: da Giuseppe Verdi fino ai grandi autori della musica leggera, come “Azzurro”-“Nel blu dipinto di blu”-“New York New York”-“Carosone” e infine l’omaggio a Ennio Morricone con “Moment for Morricone”, e anche “Un canzoniere napoletano” arrangiato dal sassofonista Vincenzo Nicolella di Camerota.
NICOLA NAPOLITANO & IL TRIO IN-CANTUS –
Trent’anni di carriera, ha appena ritirato il premio “Nino Rota” a Cava de’ Tirreni (5 settembre 2014), Nicola ha collaborato con Karima su Rai 1 in occasione del Premio Braille 2013, e insieme al Trio ha collaborato con Ivana Spagna e l’Orchestra Sinfonica Tchaikovsky in Russia e con Antonella Ruggiero 2013 per il Premio Severino Gazzelloni. Con sua moglie Pina D’Alessandro è spesso presente nelle piazze dei paesi del Cilento, in occasione delle ricorrenze religiose più sentite.
La sua carriera comincia nel 1993, quando partecipa a Sanremo Giovani. Seguono subito concerti, dove omaggia importanti cantautori: da Fabrizio De Andrè a Michael Bublè, da Andrea Bocelli a Lucio Dalla, da Massimo Ranieri a Frank Sinatra. La sua voce, definita “calda e poliedrica” dimostra il suo legame con la tradizione della canzone. Riesce sempre a far percepire un qualcosa del cantautore in questione, eppure il suo timbro vocale non scompare mai. Le canzoni dunque, non sono solo imitazioni, ma vere interpretazioni. Nicola, emoziona!. Il Trio in-cantus, che si è aggiunto nel 2010, lo accompagna con una versatilità esemplare, si caratterizzano per quel modo di stare sulla scena, in cui si sorridendo e si divertono tra loro.
La scena infatti è molto animata dal Trio (Pina D’Alessandro, Antima Magliano e Noemi Sgueglia), diversamente dalla figura statica di Nicola, che rimane seduto, ma questo non significa che non comunica, anzi. Nicola è prima di tutto un musicista, e lo dimostra il suo rapporto con la chitarra. Oltre alle belle voci, anche musicalmente occorre soffermarsi sul Trio. Sono accompagnati da Donato Giovinazzo (pianoforte e direttore artistico) e da David Garofalo (batteria), mentre la chitarra è nelle mani di Nicola, che suona con passione: le voci non sono le uniche forme di comunicazione, perché ogni strumento musicale emerge nelle sue peculiarità sonore. Nicola Napolitano & il Trio in-Cantus coinvolgono sempre il pubblico, lo appassionano e lo conquistano con la semplicità. Una persona semplice Nicola, che arriva alle persone a diversi livelli: il suo sorriso affettuoso, i suoi occhi luminosi, la sua voce, la sua chitarra; poi il Trio lo raffina e il pubblico non vorrebbe mai vederli lasciare quel palco.
FOTO A CURA DI PIETRO AVALLONE