Andrea Russotto parla a 360° gradi sulla situazione del calcio italiano ai tempi del Coronavirus e della sua avventura alla Cavese: “Sono in scadenza ma spero di restare”
Arrivato in estate come uno dei colpi più importanti della campagna acquisti, Andrea Russotto è entrato nel cuore dei tifosi della Cavese in questa stagione, risultando decisivo per le sorti della squadra bleufoncé.
L’attaccante romano ha raccontato le sue sensazioni in un’intervista rilasciata a TuttoC. Queste le sue parole: “In un’amichevole tra Cavese e Napoli di molti anni fa, avevo avuto l’impressione di una piazza che ama questa squadra. Giochiamo in uno stadio non nostro e questo comporta una trasferta ogni domenica, fanno tanti sacrifici e per questo li ringrazio. Ci hanno sempre incoraggiato e sostenuto, col tempo potremmo toglierci le soddisfazioni“.
Sul patron Santoriello, il pensiero di Russotto: “Il Presidente è anzitutto un tifoso, lui vorrebbe sempre vincere e ci trasmette il suo spirito. Io mi sto trovando benissimo qui, sono in scadenza di contratto ma spero che questa esperienza possa andare avanti“.
Russotto ha anche parlato della situazione Coronavirus che sta vivendo l’Italia: “Non sono giorni facili per nessuno, gli ospedali sono pieni, la gente muore e stiamo andando in contro ad una crisi socio-economica. Anche la vita di noi atleti cambia molto, lavoriamo in casa ma stare sul campo d’allenamento con i compagni è un’altra cosa. Io personalmente passo il tempo con le serie tv e Netflix“.
Infine, sul taglio degli stipendi ed il prosieguo del campionato, questo il Russotto-pensiero: “Personalmente preferirei finire il campionato, ma bisogna vedere cosa dicono gli esperti, devono esserci le condizioni. Un calciatore di Serie C non percepisce lo stipendio di uno della A, in merito c’è tanta incertezza, ma penso che sia ingiusto non pagare un tesserato. Qualora si dovesse riprendere, dobbiamo essere pronti a fare un sacrificio, non saremo al top della forma ma un atleta deve dimostrarsi professionale e adeguarsi“.