Art House: luogo in cui l’arte incontra incontra l’etica e si fa bellezza e dove si combatte la criminalità con la cultura
[ads1]Inaugurata questa mattina, alla presenza del giornalista Sandro Ruotolo, la sede di Art House, laboratorio di idee creative che nascono lontano dall’illegalità. Un atelier di arte messa a servizio dell’impegno civile che sorge all’interno di un bene confiscato alla criminalità organizzata in località Corno d’Oro a Eboli.
Sandro Ruotolo, da sempre impegnato nella lotta alle mafie, ha immediatamente sottolineato: «É un momento straordinario, ma la vera sfida è portare avanti il progetto anche alla scadenza del bando. Usando in modo sapiente creatività e intelligenza si esce dall’oppressione che la malavita impone.
Fondamentale è anche il recupero della memoria non per fare retorica ma per costruire cultura, la cultura della legalità. In un bene che prima era vissuto dai boss locali oggi ci siete voi, c’è la comunità, non si tratta solo di un luogo simbolico.
I comuni continuano a essere sciolti per mafia, se la criminalità organizzata vince ancora è anche per colpa della politica e del diffondersi della patologia della corruzione. Il nemico lo abbiamo in casa e di questo dobbiamo essere consapevoli. Queste iniziative sono il nostro investimento sul presente. Oggi la felicità di un ragazzo è anche la rete, lo stare insieme che dà la tecnologia ma usiamo meglio intelligenza e creatività, soprattutto facciamolo per un fine sociale.»
Dopo il taglio del nastro si è passati alla benedizione dei locali. Don Alfonso Raimo, parroco della chiesa di San Bartolomeo, ricordando le parole di Papa Francesco e così richiamando alla riscoperta e alla gestazione di una nuova umanità ha esortato gli artisti di Art House presenti a non perdere il coraggio e la fiducia.
Il direttore scientifico del progetto, il professor Marcello Ravveduto, ha annunciato che il prossimo 15 ottobre gli artisti di Art House saranno a Volterra per siglare un gemellaggio con il locale liceo artistico in occasione dell’inaugurazione dell’aula magna intitolata al “sindaco gentile”, l’avvocato Marcello Torre. Ha poi esortato le autorità istituzionali presenti a consegnare una mappa di luoghi dove il team di creativi possa restituire messaggi di legalità mettendo in circolo il proprio estro sotto forma di arte pubblica.
Punto di riferimento importante per il percorso intrapreso è la rete attivata con l’associazione Libera, il referente regionale Fabio Giuliani ha dichiarato: «Quando si apre un luogo di oppressione alla collettività è sempre un momento speciale. L’etica libera la bellezza e ogni volta che ci riusciamo togliamo spazio alle mafie. I beni confiscati sono dei veri e propri luoghi di liberazione nei quali va inserita la dignità del lavoro. Dopo gli attacchi incendiari di qualche settimana fa in un bene confiscato nel napoletano oggi uno si apre alla collettività, segno del fatto che non ci fermeranno mai, che hanno perso». Con Fabio Giuliani hanno partecipato all’inaugurazione di Art House anche Anna Garofalo, referente provinciale di Libera, e Riccardo Christian Falcone, responsabile regionale di Libera per i beni confiscati.
Presente stamattina anche il sostituto procuratore Antonella Giannelli che negli anni ‘90 si è occupata delle indagini che hanno portato poi alla confisca dei patrimoni dei boss: «Sono davvero molto emozionata – esordisce – Tutto partì vent’anni fa con un fascicolo di indagine legato alla truffa sui contributi europei all’Apof che si allargò a tutta una serie di attività economiche della criminalità organizzata e al clan Procida. La legalità va rispettata nelle piccole cose, oggi questo luogo viene restituito alla collettività con una funzione sociale che affonda le radici nella creatività».
Giornalista de Il Mattino che nei suoi articoli ha raccontato della presenza della camorra nella Piana del Sele degli anni ’90, Antonio Manzo ritiene che: «In questi ultimi dieci anni la camorra è diventata più forte di prima, in alcune realtà ha conquistato fette della politica, che si è consegnata ad essa, senza dimenticare il fenomeno delle agromafie. Gli occhi delle forze dell’ordine siano aperti con la stessa lucidità di coloro che hanno consentito a un pool di magistrati di fare inchieste andando al cuore dei patrimoni dei camorristi. Le istituzioni invece devono attuare un controllo del territorio non repressivo ma preventivo».
Il sindaco di Eboli, Massimo Cariello, citando Peppino Impastato e il suo discorso sulla bellezza ha sottolineato: «Siamo già attivi sul trovare un prosieguo e per dare seguito a questo percorso di promozione della bellezza che nasce in un bene confiscato. Così come siamo attivi nella volontà di recuperare villa Maiale e l’ex Apof, si tratta di battaglie che stiamo facendo e che porteremo avanti con forza».
Art House è un progetto finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile, ed è promosso da una Associazione Temporanea di Scopo composta dall’Associazione LEGALITA onlus, dall’Osservatorio Culture Giovanili (OCPG) del Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione (Università degli Studi di Salerno), dal Comune di Eboli e dall’Associazione MUSICALMENTE.
Il laboratorio si trova ad Eboli, Strada Statale 18 Tirrena Inferiore, località Corno D’oro. Obiettivo generale del progetto è supportare la professionalizzazione del lavoro creativo giovanile, agevolare l’ingresso delle produzioni artistiche giovanili in circuiti economici finalizzati alla vendita ed integrare il messaggio artistico nel tessuto civile e sociale.