Ruggi, scandalo posti letto: i pazienti pagavano per ricoverarsi. Nuove indagini investono gli ambienti dell’ospedale Salernitano
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Un nuovo scandalo investe gli ambienti del Ruggi, riportando al centro delle cronache lo scambio soldi-salute che già aveva portato all’arresto del primario di neurochirurgia Luciano Brigante. Questa volta però i pagamenti illeciti riguarderebbero il ricovero in reparti sovraffollati dove trovare un posto letto richiede attese anche di mesi. Il sostituto procuratore Elena Guarino si sta concentrando proprio in questi giorni sulla nuova ipotesi di concussione insieme ai carabinieri del Nas coordinati da Gianfranco Di Sario.
Secondo quanto rivela il quotidiano La Città, l’inchiesta riguarderebbe in particolare due reparti e si baserebbe sulle rivelazioni fatte agli inquirenti da alcuni dipendenti della struttura ospedaliera. Sotto la lente della giustizia ci sarebbero quindi i comportamenti di medici e infermieri che secondo l’accusa intervenivano sulle disponibilità dei posti letto a volte per favorire familiari, amici o conoscenti, altre volte in cambio di soldi o regali. Nulla di nuovo purtroppo per la sanità italiana, tuttavia l’accusa è al momento soltanto un’ipotesi su cui però gli inquirenti vogliono fare chiarezza verificando quali possano essere i metodi e le responsabilità per una manomissione del sistema informatico. Non si esclude fra i metodi usati, quello di un ritardo nella registrazione delle dimissioni, in modo da poter rendere i letti liberi appena fosse arrivato il paziente scelto. Al vaglio della Procura anche le posizioni di alcuni medici al vertice di reparti e dipartimenti.
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