Il confronto tra Antonio Romano e Carmelo Stanziola, nell’edizione speciale di “C’è chi dice no”, affronta dettagliatamente la questione della sede A.Keys a Lentiscosa
[ads1]Il dibattito tra i due sindaci, Antonio Romano (Camerota) e Carmelo Stanziola (Centola), ripercorre la cronistoria dell’approvazione della sede distaccata della Scuola Alberghiera A.Keys, attraverso le diverse delibere che si sono registrate tra comuni e la Provincia.
Stanziola chiarisce subito che, la bocciatura della sede a Lentiscosa da parte del Presidente Canfora, sia stato motivato da un ritardo amministrativo, ossia nella trasmissione del decreto avvenuto in ritardo da parte del Comune di Camerota.
Rispetto alla dettagliata argomentazione del Sindaco di Centola, supportato dalle delibere registrate tra Comune e Provincia, risponde Romano, richiamando la necessità di presentare l’Istanza in maniera completa.
Il discorso avanza spiegando come la richiesta della sede debba essere stabilita prima dall’Istituto, in questo caso l’A.Keys, e che ha appunto scelto e approvato la sede a Lentiscosa. Il Sindaco Romano, entrando nella faccenda, parla della Nota aggiuntiva richiesta dalla Provincia nei primi giorni di dicembre, da inserire nel Decreto integrativo, protocollata il 21 dicembre; prima rispetto al protocollo della richiesta del Comune di Centola.
Inoltre, Romano ci tiene a citare sia il DPR 233/98 comma 2, che legge in diretta, dimostrando l’importanza della scelta fatta dal Consiglio d’Istituto, sia la risposta della Direttrice della Scuola Alberghiera A.Keys, chiaramente accordatasi con il Comune di Camerota.
Deluso il Sindaco di Centola, parlando di un rapporto sempre poco chiaro tra i due comuni, come in questo caso, ma chiarisce pubblicamente che non c’è guerra né un atteggiamento contrario rispetto alla sede della Scuola a Lentiscosa. Antonio Romano e Carmelo Stanziola, dal confronto, esprimono due atteggiamenti politico-amministrativi diversi: se Camerota ha avuto un contatto diretto con l’Istituto, Centola ha cercato di seguire l’iter burocratico previsto dalla Regione.
Non resta dunque, che lasciare alla legge il dovere di chiarire questa vicenda, che ha portato al confronto tra due importanti personalità politiche del Cilento.
Non si chiedono favori o pressioni politiche, ma il rispetto della legge: è questo l’appello finale da parte dei due sindaci.
L’incontro termina con alcuni minuti di novità e progetti futuri, sinergie reciproche, che saranno condivise dai comuni. [ads2]